Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

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venerdì 2 agosto 2019

American Moon - Introduzione



In occasione del cinquantesimo anniversario dall’allunaggio da parte dell’Apollo 11, Massimo Mazzucco, noto giornalista ed autore di diversi documentari di natura complottista (questo termine non è utilizzato con una accezione negativa, ma semplicemente per caratterizzare la produzione editoriale di Mazzucco, a prescindere dalla bontà delle sue tesi) ha deciso di rendere pubblico su YouTube il suo “American Moon” ed io, con questo articolo, vorrei offrire una critica a questo lavoro, per quanto mi sia possibile obiettiva, sperando di offrire degli utili spunti di riflessione a chi intenda leggerla. Magari anche allo stesso Mazzucco.

Devo dire che qualche tempo fa ho avuto l’occasione di conversare con Massimo prima che lui pubblicasse il suo video sulla terra piatta in cui ha dimostrato, fino a prova contraria, che si tratta di una ipotesi assolutamente irragionevole, ricevndone una buona impressione. 
Mazzucco è sicuramente una persona franca e diretta e ritengo che conduca le sue inchieste in assoluta buona fede con la genuina intenzione di risalire alla verità che può celarsi dietro ad eventi eccezionali che non hanno una chiara spiegazione.

Ciononostante, Mazzucco non è infallibile e, per il tipo di attività che conduce, si trova sicuramente nella condizione di poter prendere degli abbagli. Penso, onestamente, che questo suo documentario rappresenti una di queste circostanze, checché ne possano pensare tutti coloro che abbracciano la tesi esposta nel video. Sono dunque sicuro che questo, e gli articoli che seguiranno su questo argomento, mi porteranno parecchie antipatie. Parlare di questo tema non lascia sicuramente timidi i lettori.

A tal proposito, voglio chiarire quale sia la mia posizione nei riguardi della NASA prima di fare la disamina del video:

Io non mi sto assumendo il compito di difendere la NASA a prescindere.
Non mi ritengo assolutamente una sorta di fedele dell’agenzia spaziale americana.
Sono ben conscio del fatto che si tratti di una organizzazione a doppia anima scientifico/militare e che alcune informazioni recuperate da eventuali missioni passate e presenti potrebbero rimanere segrete se ritenute sensibili. Non ci trovo nulla di strano.
Ma, da questo ad arrivare alla falsificazione di ben 6 allunaggi più missioni preparatorie nella speranza che mai nessuno venga a scoprire l'inganno, ce ne passa.

Data la mole di argomentazioni presenti nel documentario di Mazzucco, ho ritenuto che potesse essere una cosa utile dividere questa analisi in più parti. Argomentare una risposta ad un video di circa tre ore attraverso un solo articolo mi avrebbe portato a scrivere una sorta di mini-libro ed il blog non è  di certo strutturato per questo tipo di contenuto. Mi riserverò, magari, di preparare un pdf che riunisca le varie parti pubblicate.

Bene, conclusa questa lunga introduzione, iniziamo con il dire che, in American Moon, non vengono offerte delle risposte conclusive sulla possibilità che gli allunaggi siano stati realizzati in uno studio cinematografico (o, almeno, non mi è parso di rilevare alcuna pistola fumante). La narrazione viene condotta presentando le argomentazioni a favore e contro la teoria dei falsi allunaggi, accompagnati da ragionamenti personali dell’autore, supportati da contributi da parte di "esperti" (metto questa parola tra virgolette, perché trovo il modo in cui questi personaggi vengono coinvolti nel documentario un po' fuorviante).
Quello che ne esce fuori è una tesi accusatoria fondata su domande aperte che portano lo spettatore a trarre delle conclusioni di natura congetturale.

Entriamo, quindi, nel merito delle questioni.

INTRODUZIONE

Il documentario si apre con la narrazione della documentata difficoltà, da parte degli Stati Uniti, di tenere fede alla promessa di portare l'uomo sulla luna entro la fine degli anni ‘60, fatta dal presidente J.F. Kennedy nel suo famoso discorso del 12 settembre del 1962.

"We choose to go to the Moon", é la famosa frase del discorso pronunciato dal presidente americano J.F.Kennedy al Rice Stadium di Houston il 12 settembre del 1962, che apriva la corsa all'allunaggio da parte degli Stati Uniti
 
La sequenza di dichiarazioni di sconforto da parte delle stesse autorità che monitorarono il programma, riportate nel documentario, consegna allo spettatore fin dall'inizio una chiave interpretativa diffidente sulla buona riuscita delle missioni.

In realtà, questi pezzi di documentazione rappresentano solo delle istantanee parziali dello sviluppo del programma spaziale americano, una selezione dei soli frangenti critici in cui la missione poteva sembrare effettivamente irrealizzabile, ma che non ci raccontano tutta la storia.  Insomma, non possiamo basarci su questo materiale introduttivo per stabilire se la NASA, il 20 giugno del 1969, fosse o meno nelle condizioni di inviare degli astronauti sulla luna.

Sicuramente offrirebbe un quadro meno parziale integrare la lettura della progressione dei risultati ottenuti durante la fase preparatoria dalle squadre di tecnici, ingegneri, fisici e matematici, assieme a tutti i contractor privati dell’agenzia spaziale americana, che lavorarono in maniera stoica risolvendo, uno dopo l’altro, i problemi incontrati lungo il percorso.

Con questo, voglio ricordare che la missione Apollo 11 non uscì a sorpresa da un cappello a cilindro.
Il programma Apollo venne innanzitutto preceduto da due missioni preparatorie:
programmi Mercury e Gemini.

Il programma Mercury, dal 1959 al 1963, ebbe lo scopo di portare, per la prima volta in orbita terrestre, dei moduli con equipaggio. Venne monitorata la risposta allo stress fisico degli astronauti e furono testate le fasi di ritorno sulla Terra in sicurezza.

Modulo Mercury Friendship7, esposto al National Air and Space Museum di Washington DC


A seguire, ci fu il programma Gemini, dal 1963 al 1966, che introdusse la possibilità di eseguire una serie di  manovre orbitali come le operazioni di rendez-vous ed aggancio di moduli.


Modulo Gemini VI, esposto al National Air and Space Museum di Washington DC

Incontro in orbita tra le navicelle Gemini 6a e 7

Lo stesso programma Apollo seguì una evoluzione rintracciabile che ci può far capire come gli USA fossero, sulla carta, pronti per la missione di allunaggio nonostante le comprensibili incertezze dovute al fatto di lanciarsi in una avventura mai tentata prima

Nel 1966 ci furono i test dei vettori Saturn senza equipaggio. Poi iniziarono i primi test con equipaggio nel 1967 ed il drammatico incidente dell’equipaggio dell’Apollo 1, morto durante una esercitazione.

Nello stesso anno venne testato il rientro del modulo di servizio con la verifica delle temperature (Apollo 4).

Modulo di comando dell'Apollo 4

Sequenza della Terra ripresa dall'Apollo 4 durante la sua orbita ellittica. Il video stabilizzato è stato realizzato da Jakub Grygier https://vimeo.com/82776509

L’anno successivo venne testato il modulo lunare, con la verifica simulata dei motori per la discesa
l’ascesa dal suolo lunare. Inoltre vennero simulate le procedure di aborto della missione di allunaggio.

Poi venne testata la traiettoria di inserzione lunare con l’Apollo 6, senza equipaggio. La missione fu solo un successo parziale a causa di un problema dovuto all’oscillazione violenta dei motori a razzo (effetto pogo).

Lancio e modulo di controllo dell'Apollo 6

Quindi ci fu la prima vera missione con equipaggio (Apollo7) dopo la tragedia dell'Apollo1.
Il modulo, abitato da tre astronauti, fece un periodo orbitale attorno alla Terra di 11 giorni e servì per verificare il rientro in atmosfera.

Operazioni in orbita e modulo di controllo dell'Apollo 7

Il test fu un successo e diede la sufficiente confidenza per intraprendere la prima vera impresa americana, ovvero un’orbita della luna con equipaggio (Apollo 8). Il modulo eseguì 10 orbite lunari prima di tornare verso la Terra e completare la missione. 

Rappresentazione grafica delle traiettorie dalla Terra alla Luna e ritorno e delle orbite seguite dall'Apollo 8

Earthrise (Alba Terrestre) Scattata dall'equipaggio dell'Apollo 8, in orbita attorno alla Luna

Abbiamo anche le prime immagini scattate da equipaggio di un Earthrise. Poi venne il momento dell’Apollo 9 a marzo del 1969, sempre con equipaggio, che perfezionò in orbita le operazioni di rendez-vous ed aggancio tra il lem ed il modulo di servizio.

Inizio di una attività extra-veicolare (EVA) dal modulo dell'Apollo 9

Arriviamo all’Apollo 10, seconda missione a portare in orbita lunare un equipaggio e testare la correttezza di tutte le procedure fino al momento dello sgancio del LEM per l’allunaggio.

Breve filmato dell'operazione di disaccoppiamento tra il modulo di comando ed il lem, in orbita attorno alla Luna

L'attività preparatoria all'allunaggio americano con l'Apollo 11 fu un ruolino di marcia che procedette a tamburo battente con 3-4 missioni significative all’anno. Ogni fase, dalla partenza, all'orbita attorno alla Terra, all'attraversamento delle fasce di Van Allen, all'inserzione in orbita lunare, all'accoppiamento e disaccoppiamento del modulo di comando ed il lem, alle procedure di aborto, alle simulazioni di atterraggio e ripartenza dal suolo lunare, all'abbandono dell'orbita lunare, al rientro in atmosfera ed ammaraggio, vennero tutte testate, dimostrando un buon grado di affidabilità.

Tutti gli insuccessi ed i successi durante la preparazione del programma Apollo e delle sue missioni preparatorie sono stati ampiamente documentati dalla NASA. Ripeto, L'Apollo 11 non fu in nessuna maniera una missione apparsa dal nulla per mettere una pezza ai limiti temporali decisi dal presidente Kennedy 8 anni prima.

Il documentario di Mazzucco continua riportando il materiale prodotto dalla cinematografia e dai giornalisti complottisti, che rappresenta il sottofondo a corredo del filone complottista del cosiddetto moon hoax. Francamente, trovo questa parte piuttosto inutile, dal momento che una pellicola cinematografica o l’ostinata convinzione di qualche negazionista che vuole necessariamente vedere le stelle nelle riprese dallo spazio non ci forniscono nemmeno un indizio utile sul fatto che gli allunaggi siano avvenuti o meno.

Nel prossimi articoli, affronterò il cuore del documentario: le prove a favore e contro gli allunaggi americani e le considerazioni a corredo di Massimo Mazzucco.

Restate in attesa...



33 commenti:

  1. Ciao FeD,
    complimenti per questo tuo articolo iniziale di analisi del Documentario di Mazzucco. L'ottima qualità, sotto ogni aspetto, di questo tuo lavoro, lascia poco spazio alle interpretazioni e alle fantasticherie. Continua così.
    Kocis1981

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  3. Come le spieghi le dimissioni del Direttore della Nasa James Webb e del suo vice, poco prima del fatidico lancio dell'apollo 11?

    Come spieghi che i Sovietici non hanno mai messo piede sulla luna nonostante abbiano tutti i primati spaziali come: il primo uomo nello spazio, la prima stazione spaziale permanente in orbita bassa (MIR), senza contare le prime sonde spaziali, possibile che non siano mai stati in grado di mandare un uomo sulla luna?

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    1. Bene, Ciro, tu come lo spieghi?
      Ma non mi interessa la tua risposta a sentimento. Devi portare le prove che le dimissioni sono legate ad un presunto finto allunaggio. Non mi basta la congettura che hai già espresso. Sai, ci sono tante ragioni per le quali qualcuno si può dimettere.

      La risposta alla tua domanda sta nel secondo articolo, ma ti do un anticipo:
      i sovietici abbandonarono la corsa per l'allunaggio addirittura nel momento in cui gli americani mandarono l'Apollo 8 in orbita attorno alla luna.

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    2. Le dimissioni delle 2 più alte cariche della NASA, prima delle missioni cruciali verso la luna, sono un chiaro segnale dell'impossibilità di superare le fasce di van allen, infatti apollo 8 è stata la prima missione a farlo "ufficialmente" e non realmente.
      Se Webb avesse avuto anche il minimo dubbio che si potesse superare quel limite, non si sarebbe dimesso, e soprattutto non si sarebbe perso l'onore storico di essere il direttore della NASA che permise lo sbarco sulla luna.

      I sovietici ne erano a conoscenza, per questo i loro futuri progetti spaziali si limitarono all'orbita bassa con la MIR, altro primato e successo sovietico.

      Se tu hai bisogno di "prove" concrete come un documento della cia o kgb che lo confermi, puoi stare fresco, non le otterrai mai. Per fortuna esiste la logica e il buon senso, contro la scelleratezza nel credere a questa farsa plateale.

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    3. Questo non è buon senso, è voler trovare a tutti i costi dei collegamenti tra eventi, anche dove non ci sono. Quanto alle fasce di Van Allen, è evidente che non sai di cosa parli. Informati meglio.

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    4. Come ho detto, le tue sono banali congetture. Non hai assolutamente dimostrato che le dimissioni di Webb dipendessero dalle fasce di Van Allen ma le hai forzatamente colegate ad una impossibilità di attraversare le fasce di Van Allen.
      Sulla scorta di cosa fai questo collegamento?
      Sulla scorta di cosa sostieni che le fasce di Van Allen non siano superabili?
      Le tue sono affermazioni snon supportate da nulla e questo dimostra quanto la tua convinzione si basi su aria fritta.

      Webb era strettamente legato alla presidenza di Lindon Johnson e decise di dimettersi sapendo che Johnson non si sarebbe presentato per una sua rielezione. oltretutto, in qualità di direttore del programma, veniva da una situazione molto pesante dopo la morte dell'equipaggio dell'Apollo 1, solo di un anno prima. MAncando il supporto politico è lecito pensare che si sia voluto tirare fuori da possibili altre situazioni disastrose (che, malgrado tutto, non ci furono).

      Riguardo ai sovietici, è vero esattamente il contrario di quello che dici e ci sono le evidenze che parlano da sole, dal momento che i russi furono i primi a mandare degli esseri viventi attraverso le fasce di van allen (Eh, sì, hanno anche questo primato!), nel settembre del 1968 mandarono attorno alla luna e ritorno due testugini che tornarono sulla terra vive e vegete.

      I sovietici sapevano perfettamente se gli americani stavano imbrogliando o meno, dal momento che realizzarono un centro specifico per la ricezione e tracciamento dei segnali delle missioni apollo, presso un osservatorio in Crimea.

      Ma di che parliamo?

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    5. Parliamo del FATTO che i Sovietici e poi i Russi, non hanno mai messo piede sulla luna, questa è REALTA' ed è stupido da parte vostra ignorarlo. Da parte di una agenzia spaziale che può solo vantare primati (URSS), è più che congettura, è una CERTEZZA: sulla luna non ci si può andare, fatevene una ragione.

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    6. Ciro, continui a trarre conclusioni attraverso delle congetture.
      Ti ho già detto che, ancor prima degli americani, i sovietici avevano verificato positivamente la possibilità di attraversare le fasce di Van Allen.
      Non l’hanno fatto più proprio perché arrivavano secondi, quindi dirottarono gli sforzi verso altri progetti, come le stazioni spaziali.
      Anch’io non sono mai andato in Australia, ma questo non significa che non ci si possa andare.

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    7. "Non l’hanno fatto più proprio perché arrivavano secondi, quindi dirottarono gli sforzi verso altri progetti, come le stazioni spaziali."
      Come no, anche durante una maratona, "normalmente" dopo che il primo taglia il traguardo, tutti gli altri si fermano sul posto e tornano a casa, senza nemmeno tentare di arrivare al traguardo.
      "Anch’io non sono mai andato in Australia, ma questo non significa che non ci si possa andare."
      Il problema è che solo gli americani, possono andare in Australia, però se ci sono andati loro, è inutile che altri ci debbano andare.
      Questi "ragionamenti", sono a dir poco scioccanti, il bello è che non ve ne rendete minimamente conto.

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    8. Invece, i tuoi "ragionamenti" sono un insulto all'intelligenza umana. In base a cosa arrivi a concludere che, dato che l'Unione Sovietica non è arrivata sulla Luna, allora non ci si può arrivare? Solo un arrampicatore sugli specchi seriale può pensare una cosa del genere.

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    9. Solo un idiota come te non riesce a capire che se uno primeggia in ogni cosa che fa, ma guarda caso, non riesce ad arrivare la dove altri più pivelli con una scatola di latta sono arrivati, è assurdo. Purtroppo sei un povero demente senza nome e ne cervello, mi spiace per te.

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    10. @Ciro7
      > Come no, anche durante una maratona, "normalmente" dopo che il primo taglia il traguardo, tutti gli altri si fermano sul posto e tornano a casa, senza nemmeno tentare di arrivare al traguardo.

      E' del tutto evidente che non sai di che cosa parli: si trattava di una sfida a due che alla fine prevedeva un vincitore ed uno sconfitto. Più che una maratona era una partita a scacchi, dove uno dei due giocatori può anche abbandonare il campo dichiarandosi sconfitto.
      Altrimenti si potrebbe affermare che Napoleone è arrivato secondo nella Battaglia di Waterloo!

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    1. Siete pregati di evitare le offese reciproche. Stiamo cercando di fare una conversazione civile.

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    2. Il tuo esempio, Ciro, non solo è una ennesima congettura ma è anche un paragone totalmente inappropriato.
      La ‘corsa alla luna’ non è in nessuna maniera paragonabile ad una maratona e per tantissimi motivi.
      Per arrivare sulla luna occorre un enorme dispendio di soldi. Se il tuo competitor arriva prima di te, non continui a sperperarli per arrivare comunque secondo e bruciarti la possibilità di fare altre ricerche.
      Ma vedo che ignori le cose che ti scrivo, Ciro.
      Per la terza volta: i sovietici verificarono la possibilità di attraversare positivamente le fasce. È inutile che ripeti il mantra che oltre le fasce non ci si può andare.
      Sono convinzioni, le tue, irrazionali basate su acqua fresca.

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    3. Ti prego di non rispondere a commenti che ho già cancellato a priori, così sembra che ho cancellato in ragione alla tua risposta, mentre invece ho cancellato il commento perchè doveva stare in un'altra discussione, grazie.

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    4. Sulle fasce di van allen potresti aver ragione, ma a maggior ragione non è plausibile che i Sovietici non hanno scelto di allunare con un cosmonauta, anche solo per una questione di orgoglio nazionale e militare, e in questi campi, l'orgoglio conta molto.
      Invece hanno preferito dedicarsi a missioni umane non oltre l'orbita bassa, dove i rischi sono presenti tanto quanto andare sulla luna. Mi spiace, ma io non me la bevo.

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    5. Ti assicuro che è stato involontario. Ho scritto da telefono e non mi sono accorto di aver inserito il commento sotto quello tuo cancellato. Pensavo fosse un continuo.
      In ogni modo, tu menzioni l’orgoglio. Ma è forse proprio la chiave per la quale i russi non sono andati. Prima che gli americani mandassero l’apollo 8, i russi erano assolutamente determinati ad allunare. Ho trovato un documento russo che racconta proprio questo frangente. Ma non c’ nessun orgoglio nell’arrivare secondi in una competizione di questo tipo. Conta solo chi arriva primo.

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  5. Buongiorno Ciro,

    una domanda a seguire il tuo ragionamento. Ammetti che "forse" la faccenda delle fasce di Van Allen è errata (la missione Zond 5 in effetti nel 1968 fece orbite lunari con un manichino per misurare le radiazioni ed a bordo due tartarughe che persero il 10 del loro peso ma non riportarono danni da radiazioni), sappiamo che erano in grado di raggiungere la luna e di tornare indietro prendendo materiale lunare (vedi sonda Luna 23) del 23 ottobre 1974 che oltretutto corrisponde al materiale riportato dagli USA. Sappiamo che il programma lunare è terminato 4 anni dopo quello statunitense (ultima missione nel 1976). Sappiamo che erano in grado comunque di portare veicoli pesanti e farli rientrare (le sonde, anche quelle con dentro il sedile pesavano circa 5 tonnellate e mezzo).

    Alla luce di tutto questo, nel tuo ragionamento, perché secondo te i RUSSI non hanno messe piede (umano) sulla Luna?

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    1. Se le FVA sono attraversabili senza problemi, allora la questione diventa ancora più stringente, secondo il presidente sovietico, la ragione delle loro scelte stava nel vedere come gli americani riuscissero ad atterrare sul suolo lunare e soprattutto ripartire verso la terra.
      Con le missioni apollo lo hanno appurato, ma nonostante questo, non ci hanno nemmeno provato ad emularli.

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    2. Bene. Ma non mi hai detto il tuo ragionamento. Sappiamo che le hanno attraversate. Che hanno raggiunto la luna e che sono tornati indietro. Quindi, non essendo un problema tecnico,
      perché non ci sono andati con equipaggio?

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    3. (Piccolo addendum.... quando dici che "non ci hanno nemmeno provato ad emularli", conosci il vettore N-1? Quello costruito dai russi per portare l'uomo sulla luna?)

      Di seguito è riportata una lista con tutti i tentativi di lancio.

      tentativo numero Data Tipo S/N luogo di lancio carico utile tipo del carico Carico in kg Orbita Esito
      1 21 febbraio 1969 N-1/Blok-G/Blok-D 3L Ba LC-110R Zond (L1S), L3 Model modulo lunare sperimentale ? ? Fallimento
      perdita causata da un incendio ai motori
      2 3 luglio 1969 N-1/Blok-G/Blok-D 5L Ba LC-110R Zond (L1S), L3 Model modulo lunare sperimentale ? ? Fallimento
      perdita causata da corpi estranei nel condotto dell'aria del razzo
      3 26 giugno 1971 N-1/Blok-G/Blok-D 6L Ba LC-110L LOK Model, L3 Model modulo lunare sperimentale ? ? Fallimento
      sistema di stabilizzazione difettoso
      4 23 novembre 1972 N-1/Blok-G/Blok-D 7L Ba LC-110L Zond (LOK), L3 Model modulo lunare sperimentale ? ? Fallimento
      perdita causata da un'esplosione del motore del razzo numero 4
      5 Agosto 1974 N-1/Blok-G/Blok-D 8L Zond (LOK), L3 Model modulo lunare sperimentale ? ? Cancellato
      cancellato in seguito alla sospensione del programma lunare sovietico

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    4. Tu stai elencando una serie di missione in concomitanza con le missioni apollo. Quello che intendo io è che non necessariamente i Sovietici dovevano andarci in concomitanza, ma anche successivamente, negli anni 80 o 90, nel fiore della ricerca spaziale russa, con un maggiore "know-how" avrebbero potuto andarci facilmente, e invece niente, non solo si sono ritirati dalla corsa alla luna, ma ci hanno rinunciato definitivamente.
      Chiunque ha un briciolo di onestà intellettuale, capisce che per i russi sulla luna non ci si può andare, il motivo chiedilo a loro.

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    5. No, per cortesia, Ciro, non parlare di onestà intellettuale, che fino ad ora sei andato esclusivamente di congetture.
      Il fatto che i russi dovevano andare per forza sulla luna è una tua fissazione che non ha veramente alcuna giustificazione.
      Non c’era nessun interesse specifico nell’andare sulla luna se non in funzione del raggiungere un primato.
      Se arrivi secondo non insisti che ci devi andare per forza. I russi hanno fatto la cosa più sensata: hanno convogliato i soldi in altri progetti, come le stazioni spaziali. Ad un certo punto, la guerra fredda è finita, assieme alla corsa allo spazio ed ai soldi.

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    6. Egli anni 80-90 i russi erano nel fiore della ricerca spaziale?
      Ma cosa ti inventi, Ciro!
      L’unione sovietica si è sgretolata agli inizi degli anni 80, devastata dal disastro di Cernobyl.
      Figuriamoci se i vari leader russi potevano minimamente pensare di far ripartire un programma spaziale bruciando miliardi di rubli solo per togliersi lo sfizio di andare sulla luna!

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  6. Ciro, io non lo chiedo ai Russi. Loro hanno fornito più volte la risposta è non coincide con la tua.

    Io lo chiedo a te. E ti chiedo di non girarci attorno o di non darlo per sottinteso. Ti chiedo di esporre il ragionamento per esteso ed in modo chiaro. Del resto sei tu che affermi che il fatto che i russi non abbiano mai messo piede sulla Luna è una conseguenza logica del fatto che sia impossibile andarci.

    Eppure hanno costruito l'N1 durante e dopo le prime missioni Apollo. È esploso r volte. Questo è stato un problema!

    Se non era possibile andarci e loro lo avevano già scoperto perché ostinarsi a provarci?
    Perché non hanno falsificato un allunaggio anche Loro? Meno costoso e più sicuro, direi...

    Perché se avevano superato le FVA, erano stati in grado di andare e tornare e tutto il resto, il fatto che ci siano arrivati con tutto tranne che con l'uomo vuol dire secondo una logica che ti chiedo di mostrare, che non sia possibile arrivarci?
    Vorrebbe dire che hanno finto Anche loro di superare le fasce?

    Ed il fatto che le foto delle sonde russe presentino gli stessi elementi che vengono confutati nelle foto statunitensi (fatta eccezione per le anomalie sugli astronauti) vuol dire che erano false anche quelle?
    Ed il fatto che le rocce riportate siano uguali a quelle statunitensi, vuol dire che sono anche quelle dei falsi?

    E con tutti questi falsi,perché non falsificare anche Loro l'allunaggio quindi?

    E comunque negli anni 80 col Buran è andata uguale. Fatto, costruito, fatto un solo volo, e quindi se ne deduce che lo shuttle è finto?

    Come vedi l'onestà intellettuale mostra che il fatto che i russi non ci siano andati con umani (perché andati ci sono andati!) non vuol dire che sia impossibile andarci.

    :)

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    1. I russi non hanno falsificato l'allunaggio perchè non hanno fatto alcuna promessa a nessuno, al contrario degli americani. I loro tentativi falliti di andarci sono avvenuti quando pensavano anche loro che fosse possibile, ma dopo hanno capito l'impossibilità della cosa.
      Sulle rocce lunari, chi ti dice che gli americani non le abbiano prese con sonde automatiche come hanno fatto i russi? per poi spacciarle per quelle estratte nelle missioni apollo? senza contare che in antartide ne trovi a tonnellate di rocce lunari, ben conservate da milioni di anni.
      Se non capisci nemmeno così, la facilità con cui si possono falsificare i fatti, allora non è un problema di ragionamento ma di chiusura mentale.
      In ultima analisi, la corsa alla luna, non è un gioco per bambini, se vince uno l'altro è in castigo. No, se ci fosse davvero una possibilità di avere un contatto diretto con gli alieni andando sulla luna, perchè lasciare agli americani questo, chiamiamolo, vantaggio?
      I russi avrebbero migliaia di ragioni per andare anche loro fisicamente sulla luna, anche solo per il fatto che gli americani hanno "dimostrato" al mondo che ci si può andare. Io la vedo così.

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    2. Vedo, Ciro, che sei intrappolato nel tuo piccolo mondo di congetture.
      Ripeto, tu non puoi parlare di onestà intellettuale continuando a ragionare in questa maniera.
      Oltre ad andare per congetture, infarcisci il tutto anche con dei bias di conferma.
      Se uno non va sulla luna non significa necessariamente che non ci si possa andare.
      Se gli americani ci sono andati non significa che i russi erano costretti da una questione d'orgoglio ad andarci. Il fatto che gli americani ci siano andati non è una ragione, tra le migliaia che vuoi tirare fuori dalla tua fervida fantasia, per andarci.
      A pensare che arrivare per primi sulla luna sia un castigo per gli altri lo pensi solo tu. Il mondo non è bianco o nero. Ci sono anche gli altri colori e le sfumature.
      Se in Antartide esistono delle rocce lunari non significa che gli americani le abbiano prese da li.
      Hai vomitato una caterva di congetture, bias di conferma e fallacie logiche, senza produrre una buona ragione per la quale i russi avrebbero capito che sulla luna non ci si poteva andare.

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    3. Allora, sarò ancora più specifico.

      "per i russi sulla luna non ci si può andare"

      Questa è la tua affermazione, che prima era mostrata come una stringente conseguenza logica del fatto che non ci sono andati. Ora siamo ad un "io la vedo così" (che tra l'altro significa che non c'è spazio per cambio di idee e discussione.......)

      Perché i russi hanno capito che NON SI PUO' andare sulla luna?

      Non per problemi tecnici: ci sono andati e sono tornati
      Non per problemi agli essere viventi: hanno dimostrato che esseri viventi possono superare le FVA

      Il motivo per cui non ci sono andati è che l'N-1 è ESPLOSO QUATTRO VOLTE, mentre gli USA ci andavano altre 6.
      Questo è DECISAMENTE un buon motivo per togliere fondi al programma spaziale per la Luna, dato l'URSS non aveva più il movente di vincere la "corsa alla luna", che esisteva palesemente anche se nessuno aveva fatto promesse. E gli interessi scientifici (pochi e comunque soddisfatti dalle sonde Zone e Luna) e quelli militari (inesistenti a quel punto) non erano sufficienti a proseguire.

      Per tornarci, ci vuole di nuovo un motivo. Che può essere di tipo scientifico conoscitivo (scoprire), scientifico sviluppativo (costruire/sperimentare tecnologie) o militare.

      Al momento non ci sono più i soldi e le motivazioni per un'impresa fine a sé stessa, solo per dire "ci siamo arrivati anche noi".

      Oppure, guardando l'altra faccia della medaglia, mettiamo che sia vero che i Russi si siano accorti che "non ci si poteva arrivare" (senza capire bene quale) diventa ancora più difficile spiegare come mai a quel punto, gli URSS certi che l'allunaggio USA sia una falsificazione, tra le tre opzioni

      a) falsificare anche loro un allunaggio
      b) smerdare gli USA e di conseguenza rimettere in discussione il loro primato
      c) starsene zitti a celebrare il nemico consapevoli che ha vinto barando

      abbiano scelto la terza.

      Su questo punto, la tua famosa logica stringente, perdonami, ma non sembra stringere nulla.

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  7. Senza contare che ci vuole un buon motivo per spendere tutti quei soldi e realizzare un lanciatore che di fatto non erano mai riusciti a far funzionare. Quale era il motivo per andare sulla Luna negli anni 80 e 90?

    Il grosso dell'economia spaziale non superava i 40.000 km di orbita. Dal punto di vista militare non serviva. Dal punto di vista della scienza non serviva. Quindi andarci con gli umani per fare Cosa?

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  8. Ciao FED, encomiabile lavoro il tuo, come sempre.
    Un solo appunto ad una tua affermazione che non condivido in pieno: "Mazzucco è sicuramente una persona franca e diretta e ritengo che conduca le sue inchieste in assoluta buona fede con la genuina intenzione di risalire alla verità..."

    Al contrario, secondo me, Mazzucco spesso e volentieri non è assolutamente buona fede! Ti faccio solo un paio di esempi.

    1) Il ritardo audio.
    Mazzucco afferma che quelli della "Spacecraft Films" sono i video originali della missione Apollo, facendo finta di non sapere che invece l'unica fonte ufficiale è il "Apollo Lunar Surface Journal" (vedi: https://moon-beyond.blogspot.com/2019/07/ritardo-audio.html )

    2) La conferenza stampa dell'equipaggio dell'Apollo 11
    Prendere un breve spezzone video (o solo un fotogramma) nel quale gli astronauti appaiono seri o imbarazzati e costruirci sopra delle considerazioni del tutto fuorvianti secondo me è sintomo di scarsa onestà intellettuale (per non dire altro!).
    Esiste un condensato del video della lunghissima conferenza stampa nel quale gli astronauti ridono di gusto e fanno battute, cosa che dimostra l'esatto contrario di quanto affermato da Mazzucco (vedi: https://www.youtube.com/watch?v=erdO7G2jMWk)

    P.S.: ovviamente ci sono cascati pure Giulietto Chiesa e qualche noto terrapiattista (vedi: https://www.facebook.com/giuliettochiesa/posts/a-proposito-di-american-moon-di-massimo-mazzuccomentre-al-festival-di-venezia-si/10156317647585269/ )

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    Risposte
    1. Ciao, Donato.
      Trovo anch’io alcune argomentazioni di Mazzucco assolutamente inaccettabili.
      Secondo me è stato travolto da questa idea di smascherare la NASA e la cosa gli è sfuggita di mano.
      Quando ti innamori di una idea, non hai più la lucidità di maneggiarla per poterla investigare approfonditamente.
      I punti vengono affrontati in modo superficiale o parziale ed è chiaro che sono approfonditi fintanto che sembrano avvalorare la tesi precostituita.
      Da questo si evince che Mazzucco sia in malafede?
      Io voglio pensare che si stia ingannando da solo.
      Secondo me, crede realmente nel suo documentario.

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