Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

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mercoledì 25 settembre 2019

American Moon - le tesi in favore degli allunaggi - terza parte




Dopo avervi lungamente fatto attendere, completo la disamina del documentario American Moon, per quel che riguarda le prove presentate dai debunker.
Nei prossimi articoli inizierò a trattare quelle che sono le presunte evidenze dei falsi allunaggi. A questo riguardo, mi farebbe piacere sapere da voi se preferite che io continui seguendo la narrazione del documentario, oppure trovate sia meglio che io affronti di petto i famosi 42 punti riassuntivi pubblicati da Mazzucco su LUOGO COMUNE.

Qualsiasi sarà la mia scelta, entreremo finalmente nel cuore delle questioni che hanno convinto molte persone sulla fondatezza della tesi proposta da American Moon. Per cui, cercherò di essere ancora più preciso e dettagliato di quanto io lo sia stato fino ad ora.

Ma veniamo all'ultimo punto rimasto in sospeso:

Le immagini provenienti dalle sonde in orbita attorno alla luna, dimostrano che le missioni sono reali.

Ci sono due tipi di evidenze che supportano questa tesi:

- Nel 2008, la sonda giapponese Kaguya ha effettuato la mappatura intera della superficie lunare con i dati altimetrici, attraverso la quale è possibile ricostruire la morfologia dei luoghi visitati dagli astronauti. L'elaborazione al computer di queste informazioni mostra che il terreno ricostruito è assolutamente coerente con quello mostrato nelle foto degli astronauti.


Comparazione Kaguya - Apollo 15

Comparazione Kaguya Apollo 17

- Nel 2009, la sonda americana LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) ha fotografato i siti degli allunaggi mostrando la presenza della attrezzatura rimasta sul suolo lunare. Questo è stato possibile grazie alla camera NAC (Narrow Angle Camera) ad alta risoluzione pari a 0.5 m/pixel.

Di seguito potete vedere un quadro sintetico dei siti dove si trovano i resti delle missioni americane e russe, compresi anche i luoghi dove si trovano i rover ed i lander sovietici. (ho dovuto ridurre questa immagine per potervela proporre. Il file di partenza è un tif da 324 MB che potete trovare qui: http://lroc.sese.asu.edu/popular_downloads/LROC_Revisiting_Exploration_Sites.tif)


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M. Mazzucco

Questo materiale non può essere utilizzato in favore degli allunaggi per diversi motivi:

1. Tra il 1966 e 1967, la NASA inviò 5 sonde in orbita attorno alla luna (Lunar Orbiter 1-2-3-4-5)  con lo scopo di rilevare in maniera dettagliata la sua superficie per le zone dove si intendeva effettuare gli allunaggi. Tali informazioni vennero utilizzate per realizzare dei modelli in scala della luna. Le riprese di questi modelli sarebbero servite in un simulatore per addestrare gli astronauti all'allunaggio. 



Nulla toglie, però, che questi filmati possano essere stati impiegati proprio in sostituzione di quelli degli allunaggi, mai avvenuti. Quindi, questo materiale non può essere utilizzato come prova degli allunaggi.

2. Per quel che riguarda le immagini riprese dall'LRO, la NASA può averle falsificate come tutto il resto e non sarebbe nemmeno troppo complicato dal momento che di una operazione simile, ovvero l'aggiunta di falsi oggetti e percorsi sulle foto, sarebbero capaci anche dei ragazzini bravi ad usare softare di grafica.

In aggiunta, esiste un'altro episodio che dovrebbe farci riflettere sulla malafede della NASA.

Alla Wired Nextfest il 13 settembre2007, Google diede vita ad una competizione aperta a compagnie private per il raggiungimento ed atterraggio sulla luna entro il 2018.


Come riporta Wikipedia:
"Il Google Lunar X Prize offriva un totale di 30 milioni di dollari statunitensi di premio alla prima squadra privata che sarebbe riuscita a far atterrare sulla Luna un robot a guida autonoma (rover). Il robot avrebbe dovuto percorrere almeno 500 metri e trasmettere immagini e video in alta definizione come prova del riuscito allunaggio. 

La prima squadra a riuscire nell'impresa avrebbe potuto reclamare il premio principale di 20 milioni, mentre la seconda squadra avrebbe ottenuto il premio per il secondo posto di 5 milioni di dollari. 

Altri premi in denaro erano previsti per la squadra del rover in grado di percorrere almeno 5 km sulla Luna, oppure in grado di fotografare i resti del programma Apollo o altri oggetti di costruzione umana".

Quindi, oltre al premio principale di 30 milioni di dollari per l'atterraggio sulla luna con rover a guida automatica, esisteva anche un premio aggiuntivo per chi fosse riuscito a fotografare i siti degli allunaggi dell'Apollo.

Su questo ultimo punto, la NASA ritenne opportuno produrre delle linee guida contenenti una serie di Raccomandazioni per la protezione e la preservazione degli artefatti del governo statunitenze di importanza storica e scientifica. Qui trovate il PDF:

https://www.nasa.gov/pdf/617743main_NASA-USG_LUNAR_HISTORIC_SITES_RevA-508.pdf

Si tratta di indicazioni sui limiti di distanza da mantenere dai siti degli allunaggi e di sorvolo dei siti stessi nelle fasi di atterraggio.

Tali linee guida vennero acquisite dal comitato del Google Lunar X Prize impedendo ai team partecipanti di produrre una prova che potesse chiarire una volta per tutte la verità sugli allunaggi.

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FE DELUSION
Bene, affrontiamo queste ultime contestazioni.

1. Confronto tra foto-scattate-sulla-luna e ricostruzioni-KAGUYA. 
Come accaduto già in precedenza nel documentario, Mazzucco ignora ignora completamente quanto presentato dal debunker, spostando l'attenzione su qualcosa di avulso, dando quindi una sua interpretazione personale della prova non propriamente attinente.

Mazzucco non dice assolutamente nulla al riguardo di tale confronto. Avrebbe potuto studiare con attenzione le immagini scattate dagli Orbiter americani spiegando quale tecnica poteva aver usato la NASA per avere una precisa rappresentazione del suolo lunare sul presunto set cinematografico, ma non ne fa alcuna menzione. Né può valere il discorso sul possibile utilizzo di tecniche come il front projection, come abbiamo visto, infondato.

L'unica cosa che possiamo fare, quindi, è ragionare sulle recriminazioni di Mazzucco:
I modelli della luna costruiti per il simulatore e, quindi, le relative riprese degli stessi, potrebbero essere stati impiegati per falsificare gli allunaggi.

Bene,vediamo il perché tale ipotesi è da scartare.
Trovo curioso il fatto che, in questo frangente, Mazzucco dimentichi comletamente un aspetto piuttosto rilevante dei filmati degli allunaggi; Aspetto che, invece, non dimentica di menzionare in altri momenti del documentario tanto da usarlo come elemento di accusa della falsificazione.

Nei filmati degli allunaggi si vede la sabbia lunare schizzare via per effetto della spinta dei razzi del modulo.

Dubito fortemente che questa cosa possa essere realizzata su di un plastico di luna appeso al soffitto con annessa ombra del modulo che sta atterrando.


La sabbia e l'ombra del modulo sono riscontrabili in tutti e sei gli allunaggi:

Apollo 11: https://youtu.be/RONIax0_1ec
Apollo 12: https://youtu.be/kFSa6vUix70
Apollo 14: https://youtu.be/oZZe-xXx9_o
Apollo 15: https://youtu.be/AxqKlDsgMzc
Apollo 16: https://youtu.be/JSXhb3J05ps
Apollo 17: https://youtu.be/A7y5feeMvEo

Bene, penso che l'inconsistenza dell'obiezione di Mazzucco su questo punto sia di facile percezione.
Passiamo al secondo punto.

2. Foto scattate dall'LRO con i siti degli allunaggi.
L'idea per la quale bisognerebbe prestare poca attenzione alle evidenze prodotte dalla NASA poichè provenienti dallo stesso soggetto indiziato, rivela spietatamente l'animo complottista un po' a senso unico di Mazzucco.
Il principio di considerare colpevole qualcuno sulla semplice base di ipotesi accusatorie, oltretutto scarsamente fondate, è un po' da inquisizione spagnola, non da giornalismo d'inchiesta professionale.

Anche l'affermazione per la quale i siti degli allunaggi rintracciati nelle foto del Lunar Reconaissance Orbiter sarebbero facilmente realizzabili da ragazzini, dimostra una inaccettabile approssimatività di indagine spiccatamente parziale.

Presumo che Mazzucco, si sia limitato nel guardare esclusivamente le immagini di sintesi in jpg rilasciate dalle varie riviste di divulgazione scientifica e non si sia preso la briga di andare a verificare i file originali, file in formato TIFF, particolarmente pesanti e nient'affatto facili da manipolare.

Immagino che non abbia notato che non esiste una singola foto per ciascun sito, ma ce ne sono svariate, con illuminazioni diverse e risoluzioni diverse (1 metro/pixel, 0.5 metri/pixel, 0.25 metri/pixel). Anche con lievissime angolazioni di ripresa.

Suppongo che Mazzucco non abbia interpellato nessun esperto di grafica digitale che potesse stabilire se quelle immagini TIFF fossero state manipolate. Non ve n'è traccia alcuna nel suo documentario.

Insomma, anche questo materiale è stato scartato senza alcuna vera analisi che ne verificasse l'autenticità.

Per completezza, riporto alcuni link dove è possibile visionare i file TIFF originali dove sono riportati i siti degli allunaggi.

http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2011/feature_highlights
http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2012/feature_highlights
http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2014/feature_highlights
http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2015/feature_highlights
http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2016/feature_highlights
http://lroc.sese.asu.edu/featured_sites/lroc_features/Apollo%2017/feature_highlights

Apollo 11
Apollo 12
Apollo 14

Veniamo, ora, alla questione del GOOGLE X PRICE per il quale la NASA ha realizzato le famose linee guida per la preservazione dei siti di allunaggio.

Per essere chiari:
IL PREMIO CHE DOVEVA ESSERE CONFERITO A CHI AVESSE FATTO RIPRESE DEI SITI DEGLI ALLUNAGGI NON E' STATO AFFATTO CANCELLATO. In nessuna parte delle linee guida viene riportato il divieto di filmare i siti, mantenendo le opportune distanze, né il comitato ha suggerito ai partecipanti di non farlo.

Il documento era, a mio parere, FONDAMENTALE per preservare i luoghi degli allunaggi, da considerare alla pari dei monumenti artistici e dei siti archeologici.

Tutte le disposizioni atte a preservare qualcosa di culturalmente rilevante provengono da delle linee guida che ne descrivono le modalità di appicazione, come la regola di mantenere le distanze tra l'opera d'arte ed il turista attraverso cordoni o teche trasparenti.

Le compagnie che partecipavano alla gara avrebbero potuto fare qualsiasi cosa senza regole, persino mandare i rover a scorrazzare all'interno delle aree degli allunaggi manomettendo irrimediabilmente il loro stato.

Capisco che se una persona non ha cultura e sensibilità verso la preservazione di luoghi culturalmente rilevanti, siano essi di carattere storico-artistico o scientifico, e considera gli allunaggi un imbroglio, non può comprendere l'imprescindibilità di un documento simile.

In ogni modo, l'argomento GOOGLE X PRIZE è diventato, suo malgrado, obsoleto, dal momento che la gara si è conclusa senza un vincitore: le compagnie partecipanti non sono state in grado di programmare dei lanci entro i termini di scadenza del premio.

Ma ci sono altre cose interessanti da dire che smontano definitivamente anche questa idea che la NASA stia cercando disperatamente di non farsi scoprire. Esistono altre fonti che hanno confermato e possono confermare l'esistenza dei siti di allunaggio:

-  gli scienziati cinesi hanno affemato di aver identificato tracce dei siti e dei rover degli allunaggi americani attraverso la mole di immagini scattate dalla seconda sonda lunare, Chang'e 2 del 2018, capace di catturare dettagli della superficie lunare con una risoluzione fino ad 1.3 metri/pixel.

https://www.universetoday.com/93375/china-unveils-high-resolution-global-moon-map/


 - il 22 luglio di quest'anno, l'India ha lanciato la sua seconda missione per l'esplorazione lunare. Sebbene, come tutti saprete, il lander indiano non ha avuto successo interrompendo le comunicazioni, l'orbiter è perfettamente funzionante e dispone di una fotocamera con risoluzione pari a 0.3 metri/pixel, quindi capacissima di individuare i siti degli allunaggi alla pari di LRO. 

La NASA non ha impedito in nessuna maniera la possibilità degli indiani di fotografare i siti degli allunaggi. Eventuali scatti rispettano pienamente le su citate linee guida.

https://timesofindia.indiatimes.com/india/chandrayaan-2-orbiter-to-provide-high-resolution-images-isro/articleshow/71029038.cms


Quindi, si tratta solo di attendere un tempo relativamente breve e sono sicuro che gli indiani non mancheranno di farci vedere se nei siti degli allunaggi americani ci sono effettivamente le attrezzature lasciate dalle missioni Apollo.

Capite anche da voi che, anche se volesse, la NASA non protrebbe nascondere dei presunti finti allunaggi, perché più soggetti pubblici e privati hanno raggiunto la capacità tecnica ed economica di raggiungere l'orbita ed il suolo lunare.

Perché la conquista della luna parte adesso.