Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

NOVITA'!: Finalmente, un po' di restyling del blog! Adesso potrete accedere agli articoli pubblicati, attraverso la home page, semplicemente cliccando sulla icona relativa

domenica 27 novembre 2016

Rispondi ad Eric Dubay - 2. IL MOVIMENTO DELLE STELLE

Per la seconda puntata di "Rispondi ad Eric Dubay" sulla nostra pagina facebook a questo link, abbiamo scelto i punti 19, 98, 149, 150, 151, che riassumiamo nel seguente modo: 

-  Se la Terra gira intorno al sole a 30 km/s, il quale a sua volta ruota intorno al centro della galassia a 220 km/s, e le altre stelle seguono pure loro movimenti simili, perché nel cielo osserviamo sempre le stesse costellazioni? 

- La posizione relativa delle stelle nel cielo non dovrebbe cambiare ogni notte? 

Questa volta le risposte sono state numerose: 

 Alessandro scrive: 
“Al di là dei termini un po' fantasiosi, l'obiezione di Dubay riguardante la parallasse stellare ha un fondamento - eccome se lo ha. Se non ricordo male fu una delle obiezioni mosse al primo sistema eliocentrico propriamente detto, quello ipotizzato da Aristarco di Samo, Astronomo greco del III secolo a.c., e - pare - reso modello predittivo da Seleuco di Seleucia: se la Terra si sposta lungo un'orbita, perché le stelle sono sempre allo stesso posto? 

La risposta di Aristarco era che la parallasse stellare fosse non rilevabile per motivi che oggi ci pare quasi scontati: 
1. le stelle sono enormemente lontane dalla Terra
2. la loro distanza non è minimamente paragonabile alla dimensione dell'asse dell'orbita terrestre; 
3. l'occhio umano non può percepire scarti così piccoli come quelli che devono pur verificarsi. 

Ed è proprio come disse lui, mi pare: la parallasse stellare, che Dubay nega (chissà poi perché...) è stata osservata per la prima volta nell'Ottocento - non a occhio nudo, naturalmente. (Un appunto a margine: Aristarco, se non ricordo male, fu uno dei primi a ipotizzare che le stelle fossero oggetti celesti della stessa natura del sole e che ognuna avesse il proprio gregge di pianeti. Chapeau!)” 

Giorgio scrive:
“In primo luogo, bisognerebbe avere ben presente il modo in cui la parallasse (cioè lo spostamento angolare apparente di un oggetto al variare del punto di osservazione) varia al variare della distanza tra punto di osservazione e oggetto osservato: Per grandi distanze e piccoli spostamenti, l'angolo di parallasse è direttamente proporzionale allo spostamento e inversamente proporzionale alla distanza. 
Di conseguenza, la questione della parallasse è strettamente legata alla stima della distanza stellare. Non percepiamo la parallasse (né la cogliamo con una normale macchina fotografica) perché le stelle sono troppo lontane (di per sé, è un fenomeno di cui tutti facciamo l’esperienza quando guardiamo dal finestrino di un’auto in moto: gli oggetti vicini si muovono rapidamente rispetto a noi, quelli lontani appaiono fermi, quelli lontanissimo sembrano immobili). 

 Dubay al punto 19 cita Brahe, e infatti uno degli argomenti di Brahe era basato proprio sul calcolo della parallasse. Brahe aveva stimato la distanza delle stelle per tramite delle stime del loro diametro apparente (in angoli) e del loro (ipotetico) diametro reale: il rapporto tra il raggio reale e tangente della metà dell'ampiezza apparente dà la distanza. 

Lui riteneva che l’ordine di grandezza del diametro delle stelle non fosse superiore a quello del sole, e aveva stimato che comunque le stelle più ‘grandi’ avevano la larghezza apparente di 2’: da ciò concluse che le stelle erano troppo vicine perché una parallasse come quella conseguente dal sistema copernicano fosse invisibile. Oggi sappiamo che la sua prima intuizione, quella sulla dimensione delle stelle, era sostanzialmente corretta (in effetti, il sole stesso è una stella), ma la sua stima della grandezza apparente delle stelle è errata: a scoprirlo fu Galileo, il quale misurò per primo la vera grandezza apparente di una stella, Vega, e trovò che era solo 5’’. 

Da cosa derivava l’errore di Brahe? Galileo rispose anche a questo: mentre lo scienziato pisano aveva determinato la grandezza di Vega coprendola con una cordicella di grandezza nota, Brahe, come tutti gli astronomi precedenti, misurava le dimensioni stellari senza coprire la stella, con metodi soggetti a un’illusione ottica, l’irraggiamento, che fa sì che gli oggetti illuminati su fondo buio sembrino più grandi. Questo fenomeno è visibile anche quando si osservano le fasi di luna: la parte illuminata appare di diametro maggiore di quella al buio. Grazie a questo scoperta Galileo ‘salvò’ la teoria copernicana. (Si veda tutta la bella spiegazione qui sul sito del Cicap, con foto della Luna e un’altra interessante osservazione sull’origine dell’espressione ‘magnitudine’) https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=275775#3” 

Alessandro aggiunge per quel che riguarda il movimento della galassia: 
“Scrivo qualcosa anche sul secondo punto, che brilla di luce propria nello spettro della paranoia: «Se la Terra fosse una palla orbitante attorno ad un Sole che ruotasse attorno ad una galassia sparata dal Big Bang come afferma la NASA, sarebbe impossibile che le costellazioni rimanessero immobili» 

Non è che il sole se ne va a zonzo attorno alla galassia, come un invitato che giri attorno a una torta di compleanno che, bontà sua, rimane ferma sul tavolo: la galassia, nel suo complesso, compie un movimento di rotazione il quale interessa tutti i suoi componenti e, se non ricordo male, il tempo di una rotazione completa è stimato in circa un quarto di miliardo di anni. 

Da questo punto di vista immagino che su tempi molto lunghi il paesaggio possa cambiare notevolmente - ma quanto potrà variare per quello strumento che è l'occhio umano? O almeno questa è l'unica interpretazione che riesco a dare della sua frase riportata. Se invece Dubay sostiene che anche il resto della galassia compie questo movimento di rotazione, allora proprio non capisco da cosa ricavi la sua conclusione. 

Vorrei anche qui aggiungere qualche osservazione marginale ma che magari qualcuno troverà interessante: è molto curiosa questa insistenza riguardo alla "immutabilità" dei cieli, per lo meno di quelli più distanti del cerchio lunare. Ora, queste sono cose affermate da Aristotele e considerate vere più o meno fino all'età di Copernico, eppure fin dall'antichità si avevano prove evidenti del fatto che ciò che succede fuori dall'atmosfera terrestre non è il semplice ripetersi di ritmi e risonanze, sequenze valide da qui all'eternità. 

L'apparizione di comete che attraversavano le orbite di tutti i pianeti conosciuti, il brillare improvviso e inspiegabile di "nuove stelle" - l'esplosione di Nove e Supernove - causavano non pochi interrogativi nelle persone di scienza, interrogativi che non sempre trovavano una risposta e spesso generavano sconcerto. 

Sarei a questo proposito curioso di sentire l'opinione di Dubay a proposito del fenomeno chiamato precessione degli equinozi, che fa sì che, per esempio, nell'antichità classica non vi fosse alcuna "stella polare" conosciuta dai naviganti: vi sono testimonianze eloquenti a questo riguardo! Cosa causa questo fenomeno? la volta celeste che a intervalli regolari si dà una sgrullata?” 

Anche Gianluca scrive: 
“Ma infatti, come già citato da Alessandro, queste persone come questo Dubay a quanto pare non si rendono conto del rapporto che c'è tra l'enormità dell'universo, delle sue immense distanze, e il nostro pianeta, di conseguenza noi, e la sua misera (per modo di dire, in confronto alla vastità dell'universo) rivoluzione attorno al sole. Così come per la curvatura loro non hanno questa capacità di rapportarsi al mondo che li circonda.” 

Matteo C. ci ricorda la definizione di parsec: 
“Le stelle visibili ad occhio nudo appartengono alla nostra stessa galassia e compiono lo stesso moto del sole attorno al centro della galassia. Per quanto riguarda il moto della terra attorno al sole, questo genera un parallasse osservabile solo da strumenti molto precisi, in quanto si tratta di decimi di grado secondo anche per le stelle più vicine. Per farsi un idea basta considerare la definizione ed il valore del parsec: https://it.wikipedia.org/wiki/Parsec” 

Matteo S. sinteticamente riepiloga: 
“Cioè l'unica cosa che gira qua intorno è la terra? Se considerava che oltre alla terra e il sole sono in movimento anche tutti gli altri oggetti risparmiava 5 minuti. Che poi il diametro medio della distanza dal sole non penso sia rapportabile ad un anno luce per poter vedere un cambiamento.. e dico penso perché mi sembra logico, non sapendo niente di questo argomento” 

Direi che c'è un certo accordo e d'altronde è abbastanza logico, non a caso Aristarco ci era già arrivato duemila anni fa. 
Le stelle sono troppo lontane rispetto al movimento di rivoluzione della Terra! 

 

Per quanto l'orbita della Terra ci appaia grande, questa non è niente rispetto alla distanza delle stelle. 

Pretendere di osservare lo spostamento di Proxima Centauri dovuta alla parallassi (la stella più vicina a noi, “solo” 4 anni luce di distanza), facendo le debite proporzioni, è come pretendere di osservare una variazione nella posizione della Luna nel cielo spostandosi di due kilometri e mezzo! 
Si tratta infatti di uno spostamento di soli 0,782 secondi d'arco (un secondo d'arco è un sessantesimo di sessantesimo di grado). 
Un valore rilevabile con un buon telescopio, ma totalmente invisibile all'occhio umano. Lo spostamento di parallasse maggiore (che non dipende solo dalla distanza della stella ma anche dalla posizione) viene osservato con Proxima Centauri, ed è di 0,782 secondi d'arco (un secondo d'arco è un sessantesimo di sessantesimo di grado). Un valore rilevabile con un buon telescopio, ma totalmente invisibile all'occhio umano. 

Per quel che riguarda il moto delle stelle nella nostra galassia vale lo stesso discorso, aggiungendo giustamente il fatto che tutte le stelle partecipano a questo moto di rotazione. Ciononostante, se si ha un buon telescopio e molta pazienza, questo può essere osservato. 

Proprio a causa del fatto che l'importante per osservare lo spostamento è il moto relativo rispetto ad esse (e non la loro velocità assoluta), si ha che la stella che si muove più velocemente nel cielo non è la più vicina. Si tratta infatti della Stella di Barnard, una stella non molto luminosa (non è visibile ad occhio nudo) a 6 anni luce di distanza da noi. 
Questa stella si muove alla folle velocità di 10 secondi d'arco all'anno, abbastanza per essere rilevata con un telescopio amatoriale di qualità.



Sono molti altri i moti propri delle stelle che possono essere rilevati, utilizzando strumentazioni da astrofili: per esempio 61 Cygni, la prima stella di cui si è osservato il moto proprio: 

Immagine che mostra la variazione di posizione di 61 Cygni a distanza di un anno, realizzata da un astrofilo. Si osserva lo spostamento dovuto al moto relativo della stella rispetto a noi. Fonte: http://digilander.libero.it/A81_Observatory/4895/

Abbiamo scelto delle fotografie scattate da astrofili per ricordare, come dice Alessandro: 
“... che non è la NASA a parlare dell'ipotesi del Big Bang, né del movimento del sistema solare intorno al centro galattico, o altro. Sono gli astronomi: una gran massa di specialisti e scienziati che non sta sul libro paga della NASA, che è solo un ente aerospaziale fra tanti - prestigioso, ma di certo non è il padrone dell'esplorazione del cosmo, né il monopolista dell'osservazione del cielo.”

E aggiungerei: non solo, sono numerosissimi i semplici appassionati che realizzano queste osservazione unicamente con i propri mezzi. È però necessario avere gli strumenti adeguati, ad occhio nudo la variazione di posizione delle stelle non è visibile. 

 Oppure no? In realtà un'alternativa c'è, ma bisogna essere disposti ad aspettare moltissimo tempo, di modo che le infinitesime variazioni annuali si accumulino fino a fornire uno spostamento evidente ad occhio nudo. 

Infatti Alessandro ci ricorda: 
Certe stelle si sono visibilmente spostate rispetto alle misurazioni di Tolomeo: questo era già chiaro, se non ricordo male, nel '700: osservazioni di Halley.” 

Tolomeo è un astronomo greco vissuto nel II secolo d.c, noto sopratutto per avere scritto l'Almagesto, un trattato che raccoglieva tutte le conoscenze astronomiche dell'epoca e che restò l'opera di riferimento per più di mille anni. Esso conteneva, tra le varie cose, un catalogo con annotata la posizione precisa di più di mille stelle. 

Nel 1718, Edmund Halley, confrontando con cura le annotazioni di Tolomeo con la posizione delle stelle nel cielo, osservò che alcune di esse si erano indubbiamente spostate. 
Per esempio Arturo, in diciotto secoli, aveva percorso nel cielo una distanza di un grado, ossia circa il doppio della dimensione angolare della luna piena. 

Una differenza ben visibile, ma non sufficiente a cambiare il volto del nostro cielo: per questo ci vorrà molto più tempo, almeno centomila anni. 

 

Come al solito, può sembrare tantissimo ma in realtà si tratta di poca cosa se rapportato ai tempi del nostro universo. 

Da quando è nato, il nostro pianeta ha fatto il giro della galassia una ventina di volte e ne farà altrettanti prima di venire distrutto dal nostro Sole. 

Tempi e distanze che sfuggono alla nostra capacità di comprensione e che rendono l'universo qualcosa di alienante, al di là della misura umana. 
Allo stesso tempo sono fonte di fascino, per tantissime persone che cercano di svelare i misteri del nostro cosmo o che semplicemente si emozionano ad osservare il cielo. 

C'è poi chi rifugge da tutto ciò e preferisce costruirsi una realtà cosmologica alternativa più rassicurante, formata da un disco piatto protetto da una rassicurante cupola, vivendo in un sogno e chiamandolo risveglio. 

---------------------------------------------------------------------------------------------------------- 
Articolo di Paolo M.

30 commenti:

  1. Bellissimo questo articolo

    RispondiElimina
  2. Oh finalmente il caro Guru Tinelli ha deciso di provare a debunkerare il volo Santiago-Sydney,e nel modo più disonesto e falso possibile https://www.youtube.com/watch?v=WgXHIseU4_E
    Quando l'ho visto,mi è venuto,un nervoso,e la gente crede pure a quel video,senza manco dubitare delle stupidaggini dette.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Almeno un progresso c'è: prima affermavano che il volo fosse falso, adesso ne riconoscono l'esistenza

      Elimina
  3. Ragazzi mi dispiace, ma questa volta DT ha davvero trovato la prova definitiva... siamo stati tutti ingannati. la terra è piatta... lo dimostra il wallpaper animato di default di Galaxy Note 8 !!!
    https://www.youtube.com/watch?v=Y0ukwMZ_OOM
    (da apprezzare la padronanza della lingua inglese nella pronuncia di "note")

    Direi che non c'è altro da aggiungere.
    Buona giornata a tutti

    FES perdonaci perchè abbiamo peccato..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao SimoSpool
      Ho visto il video qualche giorno fa.
      Continuo a non capire quanta componente di disonestà e quanta di a analfabetismo funzionale ci sia dietro questi signori.
      C'è una chicca tra le risposte di Tinelli (non so se l'abbia già cancellata come il suo solito): qualcuno gli fa notare che le stelle sono incredibilmente lontane e non può esserci un effetto di parallasse come quello del galaxy note. Ma il nostro eroe piazza la carta vincente: come mai, allora, la luna non crea l'effetto di parallasse?
      FACEPALM

      Elimina
    2. Io sono veramente sconcertato... non posso credere che chi che scrive articoli come questo di Paolo, che è eccezionale ma comunque di facile comprensione (o almeno lo è per quelli che -come disse il buon NeuroDrome- "a scuola stavano attenti alle lezioni invece di tirare i cartoccetti ai compagni davanti" :D ) prendendosi la briga di spiegare il perchè e il percome dei fenomeni naturali.. poi si devono confrontare con individui che hanno come argomentazioni gli sfondi animati dei cellulari !!! NO DAI, E' UNO SCHERZO, VERO? ..DITEMI CHE E' UNO SCHERZO... VI PREGO...

      gli sfondi animati dei cellulari... gli sfondi animati dei cellulari!.. gli sfondi animati dei cellulari!!! non riesco più a pensare ad altro... ho questa frase che mi rimbalza nella testa.

      è come sostenere che è realmente possibile da anni fare viaggi interstellari, perchè Microsoft Windows aveva lo screensaver "campo stellare"....

      Elimina
    3. ciao ROD4N,
      ho controllato sotto il video ma in effetti non trovo il commento che dici... ma pensa un po'

      poco male, un commento dal contenuto scientifico sotto un video del genere sarebbe fuori contesto :)

      Elimina
  4. Buongiorno a tutti,
    Chissà se qualcuno di voi può chiarire questo mio dilemma:
    Sirio è una stella che dista dalla Terra circa novemilacinquecento miliardi di km ed ha un diametro che è 1,88 volte quello del nostro sole (cioè meno del doppio). Come è possibile che riusciamo a vederla ad occhio nudo?
    Vi ringrazio anticipatamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda anonimo, a parte la risposta ben dettagliata di SimoSpool, la questione è abbastanza semplice: noi vediamo le stelle perché ci inviano luce, non per la loro dimensione.
      Pure le luci dei fari sono relativamente piccole rispetto alle distanze alle quali possono essere percepite.

      Elimina
    2. Grazie ROD4N..ma più che altro la mia risposta voleva dimostrare come pur non avendo conoscenze dirette, è possibile avere una risposta alle proprie domande con la brevissima ricerca sul web...Ovviamente da siti attendibili...

      Come si é venuti a conoscenza della distanza di Sirio e del suo raggio (informazioni che difficilmente una persona non del campo conosce a memoria "perché si") si poteva anche sapere il resto.

      Certo, a meno che tali dati non fossero contenuti in una propaganda e quindi strumentalizzati....

      Senza offese per nessuno, ma é facile cascarci per "pigrizia".

      Ciao

      Elimina
  5. "La sua brillantezza in cielo è dovuta sia alla sua luminosità intrinseca, sia alla sua vicinanza al Sole. Sirio si trova infatti ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra. È una stella di sequenza principale di tipo spettrale A1 Vm ed ha una massa circa 2,1 volte quella del Sole. La sua luminosità assoluta è pari a 25 volte quella del nostro Sole, ma Sirio è notevolmente meno luminosa di Rigel o della stessa Canopo, che appaiono meno luminose perché più lontane. Rispetto al Sole, inoltre, è molto più calda e la sua temperatura di 9400K la fa apparire di un bianco intenso."

    fonte: Wikipedia

    RispondiElimina
  6. Grazie per la dotta spiegazione. Non ci ho capito granchè ma la colpa è della mia ignoranza in materia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo
      Ti faccio un esempio, vediamo se ti aiuta.
      Può essere anche un esperimento facile da farsi:
      Prendi uno specchio di dimensioni ridotte e lo dai a qualcuno che ti aiuta dicendogli di allontanarsi. Vedrai che dopo una decina di metri non riuscirai a distinguere lo specchio.
      Se dici a questa persona di riflettere con lo specchio la luce del sole nella tua direzione, vedrai quanto più lontano questa persona riuscirà ad allontanarsi prima che tu smetta di percepire il bagliore proveniente dallo specchio.

      Elimina
  7. Un altro esempio che tutti abbiamo già osservato e che calza a pennello sono le luci di posizione degli aerei di linea... Pur essendo abbastanza lontani da poter a malapena distinguere la sagoma dell'aereo le luci (intermittenti o fisse) sono invece ben visibili.

    Anzi la loro funzione é proprio quella di rendere visibile l'aereo.

    L'unico oggetto che sfugge a questa legge ottica é il sole (terrapiattista) che allontanandosi si rimpicciolisce fino a sparire... :-)
    Capisci Anonimo che qualcosa non torna... Avere dei dubbi e farsi delle domande é diritto e dovere di ognuno di noi...ma purtroppo il web é pieno di gente (in buona fede o meno) che invece di farsi domande da' le risposte, senza avere alcuna competenza per farlo.

    Buona serata!

    RispondiElimina
  8. Buongiorno a tutti.
    Ho appreso, non ricordo nemmeno più la fonte in quanto non sono più riuscito a risalire nella navigazione, che nell'emisfero australe la Croce del Sud non sarebbe visibile a tutte le latitudini contemporaneamente, e questo sembrerebbe in contraddizione con quanto avviene nell'emisfero boreale ove in un qualsiasi suo punto di osservazione, Polaris risulta visibile sempre.
    Sono male informato o ciò corrisponde al vero? Nel caso fosse vero, come si spiega questo fenomeno?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anonimo. Beh, la croce del sud non si trova al polo sud celeste. Quindi è assolutamente normale che non sia visibile in contemporanea a tutte le latitudini.

      In ogni modo, la croce del sud viene utilizzata per trovare il polo sud celeste.

      Elimina
  9. Buongiorno.
    Qualcuno mi può spiegare per cortesia come sia possibile che nelle foto degli star trails, a molte latitudini appaiano contemporaneamente entrambi i sensi di rotazione delle stelle?
    Essendo le stelle fisse e parlando quindi di moti apparenti, istintivamente pensavo che se uno si trova nell'emisfero boreale dovrebbe vedere tutta la volta celeste che ruota in un senso e se si trova in quello australe nell'altro.
    Invece no. Come mai?
    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anonimo,
      Non c'è nulla di strano nel fatto che, da alcune località, si possano vedere le stelle ruotare in diverse direzioni. E' esclusivamente una questione di prospettiva dell'osservatore relativa al suo punto di vista.

      Elimina
  10. Per me invece rimane incomprensibile.
    Con le stelle fisse e con la terra che ruota in senso antiorario la rotazione apparente delle stelle dovrebbe necessariamente essere oraria su tutto l'emisfero boreale.
    Il fatto che in ampie porzioni di cielo, già alle nostre latitudini, queste inizino a girare nel verso opposto rappresenta un fenomeno che a parer mio non può essere spiegato con la prospettiva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vediamo se questo ti aiuta:
      https://imgur.com/a/W6VPd
      L'ho realizzato con stellarium. Ho ruotato il punto di vista da nord verso sud.
      Ed è assolutamente normale che, dallo stesso punto di vista, si vedano le stelle verso nord girare in un senso, mentre quando guardo verso sud, le stelle in quella direzione appaiono ruotare in verso opposto.
      Dipende da dove guardo.

      Elimina
  11. Nel vostro interessantissimo e convincente articolo Polaris non mente, non prendete in considerazione il fatto che le osservazioni che fate, in apparenza ineccepibili, possano essere condizionate dalla prospettiva, cosa che invece fate nell'esame degli star trails.
    Se questi star trails avessero manifestato un movimento rotatorio apparente opposto a quello della terra in tutto l'emisfero boereale, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire in quanto si sarebbe trattato del risultato atteso invece, non essendo così, si parla di una prospettiva che dovrebbe, non si sa bene come, aggiustare il tutto.
    Il tuo esempio di Stellarium sposta il punto di vista più verso Ovest che verso Sud secondo me, ma il discorso comunque non cambia in quanto non riesco a trovarci la risposta alla mia domanda iniziale che è: se le stelle sono fisse e se la terra ha una ed una sola rotazione per quale motivo io nel cielo in uno stesso emisfero ne devo vedere due? O forse anche tre non lo so, bisognerebbe vedere che succede andando su Stellarium verso Est.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Anonimo, la misurazione delle altezze angolari non è influenzata dalla prospettiva.

      "Se questi star trails avessero manifestato un movimento rotatorio apparente opposto a quello della terra in tutto l'emisfero boereale, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire in quanto si sarebbe trattato del risultato atteso invece, non essendo così, si parla di una prospettiva che dovrebbe, non si sa bene come, aggiustare il tutto."

      Questa è una fallacia logica abbastanza evidente. Stai utilizzando una ipotesi inconsistente per tentare di dimostrare un punto. Se Ti trovi nell'emisfero boreale e guardi verso nord, le stelle ruoteranno SEMPRE in una direzione mentre, se ruoti lo sguardo verso sud, le vedrai sempre ruotare nel senso opposto.

      L'esempio di stellarium non "sposta" il punto di vista. Lo ruota solamente di 180 gradi. E se il punto di vista si trova su un oggetto che ruota rispetto ad un riferimento fisso, la rotazione apparente apparirà inversi se invertiamo la direzione dello sguardo da nord a sud e viceversa.

      Elimina
  12. Il movimento della sfera celeste infatti avviene sempre nello stesso verso. SEMBRA avere due direzioni opposte in base alla posizione dell'osservatore che si trova sulla terra e guarda il cielo.

    Guarda ti faccio un esempio. Prendi una palla e tenendola.in mano falla ruotare come la terra. Ora guardala prima da sopra e poi da sotto.
    Apparentemente la direzione della rotazione é opposta, in realtà é la tua posizione rispetto al moto che di é invertita.

    Ora immagina di essere dentro la palla...

    Ciao

    RispondiElimina
  13. Simospool, il tuo esempio della palla che osservi girare prima da una parte e poi dall'altra non c'entra niente con la mia domanda. Spiega il fatto che le stelle ruotano in un senso nell'emisfero boreale e nell'altro senso in quello australe, ma questo lo sapevo anch'io ed è intuitivo.
    Non spiega invece la presenza di entrambe le rotazioni nello stesso emisfero e questo non in prossimità dell'equatore ma già a 40° di latitudine e forse più.
    L'osservatore che si trova su un emisfero dovrebbe vedere un solo senso di rotazione e non due.
    Le stelle sono fisse, la terra ruota in un senso e l'osservatore deve vedere le stelle ruotare con un moto apparente di senso contrario, in tutti i punti dell'emisfero.
    Questo suggerisce la logica del moto relativo tra un corpo fermo ed uno che si muove.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vediamo se, con questa nuova simulazione, riesci a comprendere il meccanismo.
      Ho modellato due sfere concentriche.
      Quella esterna è una gabbia fissa e rappresenta le stelle fisse.
      Quella interna rappresenta la Terra. Questa sfera ruota e, su di essa, ho posizionato due camere che girano attorno alla sfera.
      Ho posizionato le telecamere in un punto che potrebbe rappresentare una località dell'emisfero boreale terrestre, del tutto simile alla simulazione precedente.
      Le due telecamere guardano una verso nord, cogliendo anche il polo di rotazione sulla gabbia esterna, ed una verso sud, la quale, invece, non può puntare il polo sud di rotazione sulla gabbia perché non a vista.
      La simulazione fa vedere sostanzialmente quello che ti ho mostrato con stellarium ed è quello che succede se osservi il cielo stellato da una latitudine nord simile.

      https://imgur.com/a/Fz93u

      Elimina
    2. R0DAN potresti aggiungere alla simulazione due telecamere est /ovest con FOV sufficientemente ampio per poter vedere le due rotazioni contemporaneamente?
      :-)

      Elimina
  14. Esattamente quello che succede. Il moto (apparente) delle stelle é sempre in senso contrario a quello della rotazione terrestre.
    Il fatto che la rotazione sia "verso destra/sinistra" a seconda che si guardi da nord a sud o viceversa, si riflette nella direzione oraria/antioraria delle stelle in cielo.

    RispondiElimina
  15. Sì, ho scaricato Stellarium e credo di aver capito.
    Grazie.

    RispondiElimina
  16. Pensa alle ruote di una macchina, la macchina va dritto e le ruote quindo girano nello stesso verso, esattamente come la volta celeste.
    Se ti metti con la testa sotto la macchina, vicino al differenziale (un po' come essere vicino all'equatore), se guardi a destra vedi la ruota destra girare in senso antiorario (come guardando verso il polo nord), se guardi a sinistra vedi la ruota sinistra girare in senso orario (come guardando verso il polo sud).
    Ora le ruota rappresentano i poli, ma le puoi immaginare collegate insieme da grande sfera.

    RispondiElimina