Interrompo solo per un attimo la disamina del documentario di Mazzucco (ma lo riprenderò subitissimo, non vi preoccupate) per affrontare l'ennesimo abuso indiscriminato della prospettiva per giustificare la terra piatta.
Negli ultimi giorni ho avuto una accesa discussione con un utente riguardo a dei suoi ragionamenti sulla possibilità di triangolare il sole.
La triangolazione del sole è impossibile, qualsiasi forma possa avere la Terra, trovandosi esso a circa 150 milioni di km dal nostro pianeta. I raggi solari ci arrivano pressoché paralleli da questa distanza, quindi non è possibile costruire un triangolo su osservazioni empiriche, avente come base due località e con vertice sul sole, né su globo, né su terra piatta. Tanti terrapiattisti hanno provato a farlo fallendo miseramente, costretti a mettere una pezza usando le scuse più ridicole, le solite: colpa della rifrazione e della prospettiva.
Siccome mi ritrovo per l'ennesima volta a dover spiegare il perché le discrepanze di una triangolazione non dipendono dalla prospettiva, ma da un modello farlocco, ovvero la terra piatta, ho deciso di fare un articolo sulla questione affinché il discorso sia chiaro per qualsiasi persona voglia ripetere il medesimo abuso e decida di venirmelo a presentare come giustificazione.
Entriamo subito nel merito.
Il ragionamento fatto da questa persona è il seguente:
- vado su time and date (o qualsiasi altro sito che può offrire tale informazione) e trovo la posizione zenitale del sole ad una determinata data (ora, giorno, mese ed anno).
- mi sposto sullo stesso meridiano (quindi, stessa longitudine) e prendo gli angoli di elevazione del sole relativi ad n stazioni a distanze progressive dallo zenit solare.
- attraverso i dati, verifico la possibilità di triangolare il sole sulla terra piatta (e, magari, anche sul globo).
Bene, sorvolando sul fatto che si stanno usando distanze prese dal globo per tentare di dimostrare la terra piatta, questo ragionamento è sostanzialmente corretto. Se la terra piatta fosse giusta ed il sole a qualche migliaio di km dalla superficie, dovremmo riuscire a triangolarlo attraverso questi dati.
Vediamo quali sono stati i risultati ottenuti da questa persona:
Come potete vedere, per ogni stazione, il sole si trova ad una quota diversa!
Questo dimostra in maniera inequivocabile che il sole non è triangolabile.
Per avere più chiara la questione, vi grafico questi dati:
Come potete notare, ogni linea che si incrocia con la verticale dell'azimut solare, intercetta un punto diverso.
Per qualche motivo, le quote del sole che risultano a me in base alle distanze ed agli angoli di elevazione sono leggermente diverse da quelle riportate in tabella ma, poco importa:
E' lapalissiano che non esiste alcuna triangolazione del sole, non essendoci un punto sul quale convergono i puntamenti.
Pensate che questo sia sufficiente per convincere qualcuno che deve necessariamente giustificare la terra piatta? Ma nient'affatto!
Il punto, ovviamente, non si trova per PROSPETTIVA!
Veniamo alla bizzarra spiegazione che accompagna questa affermazione (ho raccolto il succo del discorso estrapolandolo da varie risposte):
"Gli angoli di elevazione sono eccome influenzati dalla prospettiva e questo per definizione stessa di prospettiva.
In un lungo corridoio, le linee degli spigoli tra il soffitto e le pareti
non scendono fino ad incontrare quelle degli spigoli tra pavimento e
pareti nel cosiddetto vanishing point?
L'elevazione dei luoghi dei punti degli spigoli tra soffitto e pareti, non diminuisce progressivamente fino ad arrivare praticamente a zero in corrispondenza di questo vanishing point?
Mentre la tangente di zero vale zero e porta a zero l'altezza visibile del soffitto questa, fisicamente, c'è ancora ed è la stessa di quella del punto di osservazione.
Qualcosa di analogo è ciò che credo possa succedere con il sole nei test che ho fatto a tutte le latitudini, i cui risultati sono la conseguenza dell'effetto della prospettiva così come la conosco io.
Ti ho fatto l'esempio del corridoio, rimaniamo lì.
Immagina che lungo lo spigolo soffitto/parete ci sia una lampadina che può scorrere lungo lo stesso.
Immagina adesso che io voglia calcolarmi con Pitagora l'altezza della lampadina dal pavimento in base alla posizione della lampadina stessa lungo lo spigolo.
Condordi con me che ad ogni posizione della lampadina lungo il suo percorso otterrò risultati tutti diversi uno dall'altro, nonostante l'altezza del soffitto sia una ed una sola?
E che questi risultati saranno sempre più piccoli fino ad arrivare praticamente a zero quando la lampadina non avrà raggiunto il vanishing point?
Questa è la logica dei miei test che trovano il loro senso nel concetto di prospettiva insito nel banale esempio che ti ho appena illustrato."
Immagina che lungo lo spigolo soffitto/parete ci sia una lampadina che può scorrere lungo lo stesso.
Immagina adesso che io voglia calcolarmi con Pitagora l'altezza della lampadina dal pavimento in base alla posizione della lampadina stessa lungo lo spigolo.
Condordi con me che ad ogni posizione della lampadina lungo il suo percorso otterrò risultati tutti diversi uno dall'altro, nonostante l'altezza del soffitto sia una ed una sola?
E che questi risultati saranno sempre più piccoli fino ad arrivare praticamente a zero quando la lampadina non avrà raggiunto il vanishing point?
Questa è la logica dei miei test che trovano il loro senso nel concetto di prospettiva insito nel banale esempio che ti ho appena illustrato."
In attesa di sapere su quale testo di scienza della rappresentazione o di ottica venga data la definizione per la quale gli angoli di elevazione sono influenzati dalla prospettiva, analizziamo le corbellerie sopra riportate:
Come detto innumerevoli volte:
la prospettiva è una particolare rappresentazione della scena che si forma su un piano, generalmente ortogonale alla direzione della vista, ed intersecante le informazioni luminose che convergono verso l'occhio o verso l'obiettivo di un dispositivo ottico.
la prospettiva è una particolare rappresentazione della scena che si forma su un piano, generalmente ortogonale alla direzione della vista, ed intersecante le informazioni luminose che convergono verso l'occhio o verso l'obiettivo di un dispositivo ottico.
Semmai è la prospettiva a dipendere dagli angoli di elevazione e non viceversa.
Mi sto quasi stancando di ripetere e far vedere sempre le stesse immagini che chiariscono come si forma l'immagine prospettica, ma vedo che non è mai abbastanza:
La prospettiva deriva dagli angoli coni quali l'informazione luminosa raggiunge l'occhio e non viceversa.
Bene, la questione sulla quale questa persona pensa di far leva è il fatto che, quando un oggetto si allontana dall'osservatore mantenendo la medesima quota, l'angolo di elevazione si abbassa fino ad arrivare a zero quando l'oggetto è, virtualmente, all'infinito.
Corretto, ma questo abbassamento non inficia in nessuna maniera la triangolazione!
Capiamo il perché:
Partiamo proprio dall'esempio delle luci e del corridoio fatte da uesta persona.
Come potete vedere, in questa prospettiva centrale, la fila di luci attaccate al soffitto del corridoio si abbassano a mano a mano che si allontanano dall'osservatore:
Se adesso guardiamo una proiezione ortogonale laterale e vogliamo riportare gli angoli di elevazione delle lampade rispetto ad un punto a terra all'inizio del corridoio otteniamo questo:
Come potete vedere, gli angoli delle linee congiungenti gli oggetti con il punto di riferimento si abbassano a mano a mano che le lampade si allontanano.
Ma qui non stiamo facendo ancora una triangolazione!
Non possiamo determinare la quota delle lampade avendo una sola stazione. Ce ne serve almeno una seconda.
Quindi possiamo verificare che le luci si trovano tutte ad altezza h, incrociando i puntamenti delle due stazioni.
La prospettiva gioca qualche ruolo in queste triangolazioni?
NESSUNA. Anzi, possiamo proprio dimenticarci che la prospettiva esista.
Ma, andiamo a prendere un caso simile a quello relativo alla tabella presentata.
Prendiamo un'unica lampada in fondo al corridoio e la triangoliamo attraverso diverse stazioni.
Come potete vedere, dalle 4 stazioni A-B-C-D partono le linee che convergono in un unico punto dove si trova la lampada. Gli angoli di elevazione riflettono coerentemente la bontà della triangolazione. Non "sballano" come gli angoli riportati nella tabella sopra e non sono affatto influenzati dalla prospettiva, per quello che voglia significare nella mente di chi ha scritto tale assurdità.
Ma la questione non si conclude qui, perché mi sino preso anche la briga di verificare la coerenza di questi dati sul modello sferico.
Cosa ci attendiamo?
Molto semplicemente che i puntamenti risultino paralleli alla linea di azimut del sole. Come abbiamo detto, il sole è a 150 milioni di km e se tentiamo di triangolarlo dalla Terra non possiamo che ottenere dei puntamenti paralleli.
Ed ecco ciò che risulta da una graficazione dei dati sul globo terrestre:
Per chi vuole capire, la questione è di una chiarezza disarmante.
Chi, invece, vuole dimostrare contro qualsiasi evidenza che la terra è piatta, continuerà a non capire nulla, costruendo un mondo fantastico fatto di regole della prospettiva inesistenti.