Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

NOVITA'!: Finalmente, un po' di restyling del blog! Adesso potrete accedere agli articoli pubblicati, attraverso la home page, semplicemente cliccando sulla icona relativa

sabato 24 dicembre 2016

Moon-bounce

Uno degli elementi centrali della teoria della terra piatta è l'idea dell'estrema vicinanza del sole. I flat-earthers credono che l'esperimento di Eratostene, in realtà, non abbia misurato la circonferenza massima del globo terrestre, bensì la distanza del sole, tramite triangolazione; questo perché negano che i raggi solari possano considerarsi paralleli. 

Sulla wiki ufficiale della Flat Earth Society (https://wiki.tfes.org/Distance_to_the_Sun) possiamo trovare stime per questa distanza che vanno dai 3200 ai 4800 chilometri circa
 
 

Il semplice fatto che esistano eclissi di sole, poi, obbliga i flat-earther ad affermare che la luna sia ancora più vicina. Per la precisione, il semplicismo, diffuso negli ambienti di teorici della terra piatta, porta molti di questi ad affermare che sole e luna dovrebbero trovarsi praticamente alla stessa distanza dalla Terra, poiché appaiono delle stesse dimensioni. 

Ma davvero c'è la possibilità di supporre che la luna sia molto più vicina di quanto si può trovare scritto su un comune libro di astronomia? 

 La risposta è negativa: la reale distanza della luna dalla terra è calcolabile con un semplice esperimento, detto in inglese Moon-bounce.

Il Moon-bounce consiste nel trasmettere onde radio verso la superficie lunare con un'opportuna antenna direzionale  e misurare il tempo che passa prima che tali onde, riflesse dalla luna, tornino al mittente. Poiché la velocità delle onde radio è ben nota (in particolare è uguale alla velocità della luce = 300.000 Km/s) è possibile determinare la distanza del nostro satellite. 

 

 Considerando che il tempo che impiegano le onde ad andare e tornare è di circa 2,5 secondi, possiamo calcolare che la distanza reale tra la terra e la luna è di circa 375.000 chilometri. 

Questo valore è 100 volte maggiore rispetto a quello della tesi dei flat-earther, e confuta quindi la teoria della Terra piatta. 

Per chi si interroga sulla veridicità dell'esperienza, sottolineiamo che questo esperimento può essere eseguito anche da un semplice radioamatore ben attrezzato (senza bisogno di scomodare NASA o altri “enti ufficiali”) come vediamo per esempio in questi video che abbiamo raccolto:


Il moon-buncing è quindi un dato di fatto, la cui verifica è alla portata di chiunque sia abbastanza interessato al fenomeno da volersi dotare dell'attrezzatura necessaria per riprodurlo. 

Tra l'altro il moon-bouncing non è solamente di un esperimento fine a se stesso: 
sfruttando il rimbalzo del segnale sulla superficie lunare, diventa possibile la comunicazione tra stazioni radio anche molto lontane tra loro, con la sola condizione che la luna sia visibile in entrambe le località. 
 
 

 Si tratta delle ”attività EME” (Earth-Moon-Earth), che sono regolarmente praticate da radioamatori di tutto il mondo e che in questo modo possono aggirare il problema della curvatura terrestre (l'abbiamo già detto che la Terra non è piatta?) che ostacola le loro comunicazioni radio. 

Questo argomento è stato discusso anche sul forum della Flat Earth Society: 
Alcuni utenti del forum hanno provato a trovare obiezioni a questo argomento che salvino la teoria dall'innegabile fatto che queste onde radio impiegano un tempo cento volte maggiore (letteralmente!) per riflettersi sulla luna e tornare, rispetto a quello che ci si aspetterebbe in base alla teoria della terra piatta. 

Questi sono alcuni post sul forum suddetto dove si possono leggere alcune obiezioni a questo argomento:

Per concludere l'articolo, elencherò le uniche tre obiezioni che mi sono sembrate degne di nota, tratte dal forum. 

Obiez. 1:
Forse c'è qualche oggetto invisibile che si interpone tra noi e la luna sul quale rimbalzano le onde radio. 

Risposta: 
No. Se le onde radio rimbalzasero su un oggetto interposto tra Terra e Luna, questo oggetto si troverebbe a 375.000 km, in accordo con la misurazione. Quindi, la luna sarebbe ancora più distante e non più vicina, come sostengono i terrapiattisti.

Obiez. 2: 
Poiché la terra sta accelerando verso l'alto [nella mente del flat-earther] con un'accelerazione di 9,8 m/s², e la luna sta subendo la stessa accelerazione, la luce impiega più tempo ad avvicinarsi alla lune ed allontanarsi dalla terra. 

Risposta: 
Data l'altissima velocità delle onde radio, l'effetto di una simile accelerazione sui tempi del Moon-bounce sarebbe comunque trascurabile, e non potrebbe neanche lontanamente spiegare una differenza di due ordini di grandezza. 

Obiez. 3: 
Forse la velocità della luce nello spazio aperto è minore. [obiezione di Tom Bishop, amministratore del forum]. 

Risposta: 
È ben noto che una differente velocità della luce tra due mezzi è all'origine del fenomeno della rifrazione. 

 

Se davvero la luce fosse rallentata di cento volte prima di riflettersi sulla luna, questo causerebbe una fortissima rifrazione

Non solo, nella maggior parte dei casi, la luce non arriverebbe nemmeno! Essendovi infatti una differenza così elevata tra le due velocità di propagazione, si otterrebbe che la luce in arrivo con un angolo maggiore a mezzo grado circa, rimbalzerebbe contro l'interfaccia tra i due mezzi a causa della riflessione totale. 

Nessuno di questi fenomeni è, però, mai stato osservato e, d'altra parte, nemmeno gli stessi flat-earther sembrano essersi mai interrogati sulla questione. 

Vi è poi un ulteriore argomento che dovrebbe mettere un punto definitivo alla questione, smentendo totalmente la tesi terrapiattista secondo la quale luna e sole hanno la stessa dimensione e si trovano entrambi a poche migliaia di kilometri dalla Terra: il sun-bounce

Infatti, perché non provare a ripetere il lo stesso esperimento scegliendo però come obiettivo il sole?

Semplice: perché il sole è 200 volte più lontano rispetto alla luna, e poichè l'intensità decresce secondo il quadrato della distanza, il segnale viene indebolito di circa 40.000 volte in più rispetto al moon-bounce. Di conseguenza occorre una strumentazione molto potente [¹], al di là delle possibilità di un qualunque radioamatore. 

Sottolineiamo che se davvero luna e sole si trovassero alla stessa distanza, dovrebbe essere possibile farvi rimbalzare i segnali radio allo stesso modo. L'impossibilità di eseguire il sun-bounce con strumentazioni amatoriali ci porta a presumere che il sole si trovi molto più lontano rispetto alla luna.

A conferma di ciò, il sun-bounce è stato effettivamente eseguito ed il tempo misurato per il viaggio di andata e ritorno dei segnali radio è di circa 16 minuti [²]. 

Facendo i calcoli, il sole risulta quindi trovarsi a circa 140 milioni di km di distanza, esattamente come riporta il dato ufficiale. 

Fonti: 

[1] Gordon I. M. "Plasma Theory of Radio Echoes from the Sun and Its Implications for the Problem of the Solar Wind", Space Science Reviews, Volume 15, Issue 2-3, pp. 157-204 

[2] James J.C. "Some Observed Characteristics of Solar Radar Echoes and Their Implications", Solar Physics, Volume 12, Issue 1, pp.143-162 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Un vivo ringraziamento a pinkhouse per questo interessantissimo articolo.

1 commento:

  1. Thank you for your so cool post, it is useful, I love it very much. Please share with us more good articles.

    Flat Earth Map

    RispondiElimina