Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

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venerdì 29 luglio 2016

PROSPETTIVA FOR DUMMIES 1/2


Sottotitolo: Prospettiva, questa sconosciuta.

Con questo post vi voglio parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore:

cos'è la PROSPETTIVA e come percepiamo il mondo attraverso i nostri occhi.

Mi preme in modo particolare affrontarlo perchè la prospettiva è non solo totalmente incompresa dai flat-earthers, ma anche abusata per giustificare fenomeni naturali sulla assurda Terra piatta (che non dipendono assolutamente dalla prospettiva).

Comprendo che spiegare cosa sia la prospettiva in modo semplice e comprensibile non è impresa facile. 
Effettivamente, se questo argomento non si è affrontato in qualche scuola superiore ad indirizzo artistico o in qualche corso universitario, non è affatto semplice da capire. 
E non è nemmeno detto che questo sia sufficiente. Mi è capitato di confrontarmi con pittori e artisti in genere che sapevano usare la tecnica prospettica in maniera istintiva ma non ne capissero minimamente i principi.

Facendo una ricerca sul web, devo constatare che non sono riuscito a trovare molti siti che spieghino in maniera didascalica ed esaustiva come vediamo ciò che vediamo.

Mi prendo, quindi, l'onere (e l'onore) di fare un pò di chiarezza.

Andiamo a cominciare...

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Partiamo dai principi base. 

Alla base della nostra visione c'è la luce.
Senza luce del Sole, nessun essere vivente avrebbe mai sviluppato, evolvendosi, un apparato visivo. 


La visione nel mondo animale è molto diversificata e si è sviluppata nel corso di milioni di anni specializzandosi in base alle diverse necessità di sopravvivenza di ciascuna specie.

Ma un principio lega qualsiasi tipo di occhio esistente sulla Terra, sia esso semplice o estremamente sofisticato: 

serve a raccogliere ed elaborare la luce proveniente dall'ambiente circostante.

Ma cos'è la luce e come fanno i nostri occhi a percepire distintamente gli oggetti che ci circondano?
Perchè abbiamo bisogno della luce per farlo?

La luce è una forma di energia sotto forma di radiazione elettromagnetica che viaggia, per l'appunto, alla velocità della luce.

Non voglio dilungarmi con tecnicismi su cosa sia una radiazione elettromagnetica. Potrei farlo ma non aggiunge molto alla comprensione dell'argomento trattato.

Pensiamo alla luce emanata dal sole come ad un fascio energetico bianco, che può essere scomposto nei vari colori base che ritroviamo nell'arcobaleno.



Quando questo fascio luminoso colpisce un oggetto, una parte della radiazione luminosa viene trattenuta dall'oggetto, mentre la restante parte rimbalza diffondendosi in maniera diffusa.(l'assorbimento di parte della radiazione luminosa è quella che determina il colore dell'oggetto)




Quindi, l'occhio raccoglie tutta l'informazione luminosa e solo quella, diretta o di rimbalzo sugli oggetti, che confluisce nella sua direzione attraverso uno schema a cono, di cui la pupilla è il vertice. 

Passando attraverso la pupilla, questa informazione viene proiettata sulla parete interna del bulbo: 
la retina.



Infine, la retina contiene miliardi di ricettori sensibili alla luce colorata (coni e bastoncelli) , che inviano le informazioni ricevute al cervello per la ricostruzione dell'immagine catturata.



Il meccanismo della visione è ben rappresentato dal funzionamento di una CAMERA OSCURA.

La Camera Oscura (o Camera Stenopeica) è un dispositivo ottico composto da una semplice scatola chiusa con un piccolo foro sul fronte e un piano di proiezione dell'immagine sul retro.



Come potete vedere, la Camera Oscura funziona esattamente come il nostro occhio. L'unica informazione luminosa che trapela all'interno della scatola deve necessariamente passare per il foro e lo fa seguendo uno schema a cono. 

Di seguito potete vedere una semplice Camera Oscura realizzata coprendo le finestre di una stanza e praticando un foro nella plastica che le copre.




 


Questo sistema di proiezione conica della luce su di una parete verticale genera la Prospettiva. La Camera Oscura è stata usata moltissimo da pittori di ogni epoca per realizzare dipinti in prospettiva prima ancora che venissero gettate le basi di una Scienza della Rappresentazione della Prospettiva con delle regole codificate.

Di seguito, riporto alcune pitture e disegni che testimoniano l'utilizzo della Camera Oscura in pittura.

Al Azen (965-1040 DC)

Giovanni Battista della Porta (1535–1615)

Dispositivo di Camera Oscura realizzato per il ricalco delle immagini

Penso che abbiate già capito che fotocamere e telecamere non sono altro che delle Camere Oscure perfezionate.

Le prime macchine fotografiche erano delle vere e proprie scatole con un foro.


A questo punto, abbiamo capito una cosa fondamentale:

Così come accade nell'occhio umano, attraverso una Camera Oscura possiamo raccogliere l'immagine prospettica andando ad intercettare un flusso luminoso convergente, passante attraverso un foro, mediante un  piano verticale.

La prospettiva è, quindi, l'immagine che si forma su di un piano verticale intercettando una proiezione di raggi dell'informazione luminosa convergenti verso uno specifico punto di vista.

FONDAMENTALE: non esiste prospettiva senza punto di vista.

Detto questo, possiamo in qualche modo liberarci della Camera Oscura, perche tutto ciò di cui abbiamo bisogno è di un piano verticale che intercetti il flusso luminoso convergente verso il nostro occhio, che può essere tranquillamente frapposto tra il nostro punto di vista e la scena. 

Ma come si può mettere in pratica questo quadro esterno?

Nel corso dei secoli, i pittori hanno escogitato diversi stratagemmi per poter utilizzare efficaciemente questo quadro. Qui di seguito, vi riporto qualche illustrazione con diverse tecniche:




Vediamo quali sono alcuni elementi caratteristici di questi metodi:

1) Il punto di vista è sempre fisso. In alcuni casi il pittore guarda direttamente la scena da una mira fissa mentre, in altri casi, il punto di vista è rappresentato da un gancio sul muro.

2) Ogni punto della scena è sempre linearmente connesso al punto di vista. Il quadro frapposto ha lo scopo di intercettare la traccia di ogni linea scena-punto di vista. Qesto è ben rappresentato negli ultimi due metodi:  Dal gancio, viene tesa una corda che sta a rappresentare il tragitto di un singolo raggio luminoso che , dal soggetto della rappresentazione, converge verso il punto di vista.


Per capire chiaramente cosa questi pittori stanno cercando di ottenere, vi mostro un'altra immagine:





Ecco, questa immagine è l'essenza della rappresentazione prospettica.

Abbiamo l'osservatore (punto di vista) che guarda un cubo. Spigoli e bordi del cubo sono collegati linearmente all'occhio dell'osservatore ed il quadro verticale frapposto ne cattura la traccia. Il risultato è un'immagine in prospettiva del cubo.

Nel prossimo post vedremo quali sono le leggi della prospettiva, chi le ha codificate, e perchè i flatearthers si sbagliano di grosso.






1 commento:

  1. Una pignoleria.
    Nell'illustrazione del prisma in questo articolo c'è una imprecisione.
    Il raggio emergente (a parte la dispersone dei colori) sembra pressapoco parallelo a quello entrante, subendo un parziale radrizzamento nella seconda rifrazione.
    Invece, per come agisce il prisma, il raggio all'uscita dovrebbe avere una direzione verso l'alto della figura ancora più pronunciata di quanto non sia nel tratto interno del triangolo.
    Ovviamente la cosa è irrilevante ai fini dell'argomento trattato, cioè la prospettiva.
    Però è, e rimane, una imprecisione, e mi sento il dovere di segnalarla.

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