Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

NOVITA'!: Finalmente, un po' di restyling del blog! Adesso potrete accedere agli articoli pubblicati, attraverso la home page, semplicemente cliccando sulla icona relativa

domenica 30 dicembre 2018

La traversata dell'Antartide - The Impossible First

"L'antartide è un muro di ghiaccio, non ti ci fanno avvicinare."
"Il patto antartico vieta che tu possa oltrepassare il 60° parallelo."
"Le agenzie turistiche ti portano solo sulle coste e non ti permettono di andare dove vuoi"
"Nessuno ha mai attraversato l'Antartide"

Ho elencato alcune delle tante sciocchezze esternate, nel corso degli anni, da vari terrapiattisti sulla possibilità di poter visitare o meno l'Antartide.

Come già spiegato nell'articolo NEL FRATTEMPO IN ANTARTIDE..., il continente è visitato annualmente da moltissime persone, alcune delle quali fanno addirittura visita al polo sud, armati di gps, grazie a diverse agenzie che hanno basi stagionali sul territorio e che prevedono anche escursioni abbastanza impegnative per persone atleticamente preparate.

Oggi parliamo di un ulteriore impresa, assurta agli onori della cronaca, che smonta definitivamente le fandonie terrapiattiste sopra elencate:

L'ATTRAVERSAMENTO IN SOLITARIA DELL'ANTARTIDE, da parte di Colin O'Brady

Vediamo chi è Colin O'Brady ed in che cosa è consistita la sua impresa.

Colin O'Brady è un atleta professionista americano, campione di triatlon ed esperto scalatore.
La sua sfida di attraversare l'Antartide in solitaria e senza alcun sopporto, passando per il polo sud, è cominciata il 3 novembre 2018, partendo dal campo base della compagnia Antarctic Logistics & Espeditions (ALE) presso l'Union Glacier, e si è conclusa il 26 dicembre con il raggiungimento della banchisa di ROSS dopo una traversata di circa 1500 km.


Sebbene questo primato sia stato condotto in solitaria, O'Brady ha avuto un contendente, l'inglese Luis Rudd,che ha tentato di realizzare l'impresa in meno tempo, senza riuscirci. O'Brady ha avuto la meglio anche grazie alla sua incredibile determinazione: l'atleta ha percorso gli ultimi 125 km in 32  ore consecutive senza alcuna sosta.

Qui, trovate l'intera percorso tracciato e mappato con il gps, con tutte le soste fatte da O'Brady lungo il percorso.

https://z6z.co/impossiblefirst


Prima di analizzare la risposta a questa impresa da parte dei terrapiattisti, voglio inserire un dettaglio importante:  

buona parte del percorso fatto, ovvero quella dal Messner Start (indicato in mappa)  verso il polo sud, è una spedizione già contemplata tra i pacchetti di Antartic Logistics & Espeditions.

Questo per dire che non occorre essere un super atleta per partecipare ad una spedizione all'interno del continente antartico, ma sicuramente bisogna essere preparati ed avere una cognizione di che cosa si sta affrontando.


Bene, torniamo ai buontemponi terrapiattisti ed alle loro contestazioni.
Quella di maggior risalto è stata avanzata, in Italia, da Luigi Baratiri, secondo il quale Colin O'Brady non avrebbe attraversato l'Antartico, ma avrebbe percorso un piccolissimo tratto della penisola antartica di una lunghezza pari a circa 400 km.



Vediamo il tratto riportato su una mappa di dettaglio un po' meno deformata



Cosa c'entra questo tratto con quello percorso da O'Brady?
Nessuno lo sa, tantomeno l'autore di questa fantasia.

Da dove proverrebbe questa convinzione? Da una totale incapacità di leggere una mappa e dal voler necessariamente giustificare una posizione preconcetta già più volte esternata secondo la quale l'Antartide non si potrebbe attraversare.

E questo, ad opera di un soggetto che si definisce un ex-pilota, è alquanto preoccupante.

Ma, vediamo da dove proviene questa fantasia.
Baratiri prende una mappa postata da un utente, probabilmente su uno dei gruppi FB terrapiattisti, che non ha alcuna attinenza con il percorso di O'Brady


Nella immagine successiva, ho riportato in chiaro, la mappa dell'utente FB :


Cosa c'entra questo tratto riportato sull'Antartide con il percorso di O'Brady?
Un mistero inspiegabile da lasciare ai posteri.

Solo Baratiri ha capito, di fatti indica addirittura un tratto totalmente diverso, non solo rispetto al percorso di O'Brady, ma anche rispetto a quello dell'utente FB!

Eppure, bastava guardare il percorso su di una mappa con la griglia di meridiani e paralleli per non fare certi errori imbarazzanti.

Riportiamo la situazione su una mappa dell'Antartide, con la griglia di meridiani e paralleli e rendiamoci conto di quanto questa gente brancoli nel buio:



Né l'utente FB, men che meno Baratiri, si sono avvicinati minimamente al percorso effettuato da O'Brady.

Vediamo, adesso, se il percorso reale ha qualche minimo senso su una terra piatta.
Facciamo un passaggio intermedio. riportiamo prima il percorso su una proiezione cilindrica equidistante:


Come potete vedere, ho indicato le longitudini di partenza e di arrivo coerentemente con il percorso.

Passiamo, adesso, alla mappa della terra piatta:


Come potete vedere, la cosa non ha alcun senso.
E' inconcepibile pensare che O'Brady abbia potuto fare un percorso simile in solitaria ed è del tutto evidente che tra il punto di partenza ed arrivo non ci siano 1500 km. A meno che non vogliamo recuperare...

Bene, penso di aver sviscerato sufficientemente il problema.
Fatemi sapere se avete dubbi o perplessità.

Alla prossima.






venerdì 28 dicembre 2018

Parliamo ancora di SELENELION


Oggi torniamo a parlare del SELENELION, un fenomeno molto interessante e raro che si verifica in alcune località terrestri nei giorni di eclisse di luna.

Ricordiamo brevemente, di che cosa si tratta:
Durante le eclissi, abbiamo un allineamento sole-Terra-luna (causa delle eclissi), ma se osserviamo il fenomeno dal terminatore terrestre, riusciamo a vedere in contemporanea la luna ed il sole agli antipodi, appena sopra l'orizzonte.

Bene, questo concetto è pressochè inaccettato dai terrapiattisti.
Secondo loro, se sole, Terra e luna sono allineati, non è possibile, dalla Terra, vedere il sole e la luna in contemporanea.

In base a che cosa dicono questo?

Principalmente per le medesime cause che li portano a sostenere tutte le altre fesserie lievitate attorno alla corbelleria della terra piatta, ovvero, dalla loro incapacità di valutare distanze, grandezze e proporzioni, e dalla loro scarsissima attitudine ad applicare la scienza di base.

Bisogna dire che l'infografica utilizzata per spiegare il fenomeno, purtroppo, non aiuta.
Questo perché è impossibile riportare in maniera proporzionata sole, Terra e luna su di una pagina esplicativa, date le enormi distanze in proporzione alle dimensioni delle tre sfere. Quindi si è costretti ad usare dei fuori scala, come nell'esempio seguente:

Tipica illustrazione utilizzata per spiegare il fenomeno del Selenelion

E' chiaro che si tratta di un fuoriscala. Questa illustrazione serve esclusivamente a spiegare il fenomeno.
Risulta, comunque, sorprendente come i terrapiattisti che rifiutano la spiegazione presentata nell'illustrazione, stigmatizzino immediatamente l'irreale dimensione dell'osservatore, ma non hanno alcun problema con proporzioni e distanze tra sole, Terra e luna. Questo lo attribuirei maggiormante ad una loro disonestà intellettuale dovuta all'indottrinamento ricevuto dai guru terrapiattisti yutubbari.


Per verificare la possibilità di avere a vista sole e luna dalla Terra, basta utilizzare un software cad o di grafica 3d nel quale allineare i tre corpi celesti in proporzione ed alle giuste distanze, per poi verificare se esista un punto di vista sulla superficie, anche a qualche metro s.l.m., dal quale la cosa risulti possibile.

Ma, ovviamente, nessun terrapiattista si è mai degnato di fare questa verifica. Non gli conviene.

Non c'è problema. Lo facciamo noi per loro.

Prendiamo un programma di grafica 3D (nel nostro caso, BLENDER 2.80), allineiamo tre sfere alle distanze e grandezze in proporzione a sole, Terra e luna, e verifichiamo se sole e luna siano visibili dal terminatore posizionando delle telecamere a 2 metri di quota sul terminatore terrestre.

Per fare la cosa in una maniera rigorosa, gli oggetti non verranno posizionati manualmente, ma attraverso uno script in python. Quindi possiamo controllare in maniera misurata l'intero procedimento. In questo modo, chiunque può scaricare blender 2.80, caricare e lanciare lo script, in modo da poter verificare la bontà di quanto sostenuto.

Mi preme di sottolineare una cosa molto importante che stiamo trascurando e, semmai, aggiungeremo in un discorso successivo: questa verifica non contempla l'atmosfera e la sua rifrazione, cosa che favorisce ancor di più la vista contemporanea di sole e luna dalla Terra.

Partiamo con le misure da utilizzare:

SOLE

raggio medio:
695500km

distanza media tra terra-sole
149600000 km





TERRA

raggio medio:
6371 km








LUNA

raggio medio:
1737 km

distanza media terra-luna:
384400km





L'immagine successiva (fuori scala), illustra in modo sintetico quello che vogliamo verificare:
Prendiamo tre sfere di grandezze proporzionate a sole, Terra e luna e le allineiamo impostando le distanze proporzionate a quelle che ci sono tra sole-Terra e Terra-luna.
Quindi, piazziamo due telecamere a soli 2 metri di quota dalla superficie terrestre su un punto lungo il terminatore,una rivolta verso il sole e l'altra verso la luna, per verificare se sono entrambe visibili.



Bene. vediamo come fare questo in BLENDER 2.80 attraverso uno script in Python.
Il fattore di proporzione utilizzato, per una questione di comodità sara: unità= km/1000
Per capirci, la sfera che rappresenta la Terra avrà un raggio di 6.371 unità e le altre grandezze in km saranno divise per 1000.

nome del file, editabile in qualsiasi editor di testo ed eseguibile come script di Blender 2.80:
selenelion1_0.py

INIZIO DEL CODICE:

#tutto ciò che è preceduto dal cancelletto, è un commento al codice 
#importiamo le librerie minime                                                   
#selenelion 1_0.py

import bpy
import math

#FUNZIONI

# PULIZIA
def clean_all():
    O.object.select_all(action='SELECT')
    O.object.delete()
    C.scene.render.engine='CYCLES'
    C.scene.cursor_location = (0.0, 0.0, 0.0)
    for material in D.materials:
        D.materials.remove(material)
    for camera in D.cameras:
        D.cameras.remove(camera)

#formula approssimata secondo Bennet (2010) | USO FUTURO
def rifrazione (H):
    R=1/math.tan((H+9.48/(H+4.8))-180*math.pi)
    Hr=H-R/60
    return Hr   
   
# ABBREVIAZIONI
O=bpy.ops
C=bpy.context
D=bpy.data

# TELECAMERE
def camera_add (nome,loc,rot,fov):
    degtorad=math.pi/180                    # fattore conv. gradi->radianti
    rot[:] = [x * degtorad for x in rot]    # conv. rotazioni x,y,z in rad
    O.object.camera_add()                   # creazione camera
    C.active_object.name=nome               # assegnazione nome camera
    CAMERA=D.objects[nome]                  # CAMERA pointer
    CAMERA.location=loc                     # posizionamento CAMERA
    CAMERA.rotation_euler=rot               # rotazione CAMERA
    CAMERA.data.lens_unit='FOV'             # unita' FOV (alter. alla lung. focale)
    CAMERA.data.angle=fov*degtorad          # assegnazione angolo di campo
    CAMERA.data.clip_end=1000000            # assegnazione profondita' di campo
    return CAMERA

## CORPI CELESTI
def uni_body(name,r,loc,origin_on_cursor3D=False):
    O.mesh.primitive_uv_sphere_add(
                            segments=128,
                            ring_count=64,
                            radius=r,
                            location=loc)         # creazione corpo celeste
    C.active_object.name = name                   # assegnazione nome                                                                 
    if origin_on_cursor3D==True:
        O.object.origin_set(type='ORIGIN_CURSOR') # centro di rotazione sull'origine degli assi


#INIZIO ISTRUZIONI
clean_all()    # cancella tutti gli oggetti e materiali sulla scena

uni_body ('TERRA',6.371,[0,0,0])                                    # crea e posiziona TERRA
uni_body ('LUNA',1.737,[384.4, 0, 0],origin_on_cursor3D=True)       # crea e posiziona LUNA
uni_body ('SOLE',695.7,[-149600, 0, 0],origin_on_cursor3D=True)     # crea e posiziona SOLE

CAMERA1=camera_add ('OBS_LUNA',[0, 0, 6.3710020],[90,0,-90],7)      # crea, posiziona e orienta camera verso LUNA
CAMERA2=camera_add ('OBS_SOLE',[0, 0, 6.3710020],[90,0,90],7)       # crea, posiziona e orienta camera verso SOLE

# MATERIALE EMISSIVO PER IL SOLE
C.view_layer.objects.active = D.objects['SOLE']
mat = D.materials.new('SOLE_LUCE')
mat.use_nodes = True
node=mat.node_tree
emission=node.nodes.new('ShaderNodeEmission')
node.nodes.remove(node.nodes[1])
material_output = node.nodes.get('Material Output')
emission.inputs['Strength'].default_value = 50000
node.links.new(material_output.inputs[0], emission.outputs[0])
C.active_object.data.materials.append(mat)


Vi ho presentato lo script per completezza.
Le righe di comando che ci interessano sono principalmente 5:
 
uni_body ('TERRA',6.371,[0,0,0])                                                 

che crea una sfera di nome 'TERRA' con un raggio di 6.371 unità e la posiziona al centro del sistema (x=0, y=0, z=0)

uni_body ('LUNA',1.737,[384.4, 0, 0],origin_on_cursor3D=True)                    
 che crea una sfera di nome 'LUNA' con un raggio di 1.737 unità e la posiziona alle coordinate (x=384.4, y=0, z=0), quindi spostata di 384.4 unità rispetto alla Terra lungo l'asse x

uni_body ('SOLE',695.5,[-149600, 0, 0],origin_on_cursor3D=True)                   
che crea una sfera di nome 'SOLE' con raggio di 695.5 unità e la posiziona alle coordinate (x=-149600. y=0, z=0), quindi spostata di -149600 unità rispetto alla Terra lungo l'asse x, ma in verso opposto alla luna.

CAMERA1=camera_add ('OBS_LUNA',[0, 0, 6.3710020],[90,0,-90],7)                   
che crea una telecamera di nome 'OBS_LUNA' e la posizione alle coordinate (x=0, y=0, z=6.371002 quindi, in proporzione, ad appena 2 metri dalla superficie della sfera), rivolta verso la luna. L'angolo di campo della telecamera è di 7°.

CAMERA2=camera_add ('OBS_SOLE',[0, 0, 6.3710020],[90,0,90],7)                    
che crea una telecamera di nome 'OBS_SOLE' e la posizione alle coordinate (x=0, y=0, z=6.371002 quindi, in proporzione, ad appena 2 metri dalla superficie della sfera), rivolta verso il sole. L'angolo di campo della telecamera è di 7°.
Vediamo cosa succede lanciando lo script:



Lo script ha posizionato le sfere e le telecamere in base a quanto indicato nel file.
Possiamo, quindi, verificare se le telecamere, poste ad appena 2 metri (in proporzione) sulla sfera terrestre, siano in grado di vedere le sfere rappresentative di sole e luna, oppure sono ostacolate dalla Terra stessa.

Attiviamo le telecamere e vediamo se sole e luna si trovano sopra l'orizzonte, oppure sono nascosti.

VISTA SOLE:



VISTA LUNA:


Bene, a quanto pare, nonostante ci sia un perfetto allineamento di sole, Terra e luna, un osservatore che si trovasse sul termiatore terrestre, con lo sguardo ad appena 2 metri sul livello del mare, può tranquillamente osservare sia il sole che la luna sopra l'orizzonte e, quindi, assolutamente visibili.
Lo abbiamo fatto in maniera, grafico-matematica, simulando il tutto in maniera misurata.

In un prossimo articolo vedremo come l'atmosfera aiuti questo fenomeno e come sia possibile che la luna entri nel cono d'ombra dal basso, mentre sta tramontando.

Alla prossima



domenica 19 agosto 2018

I razzi ricadono nell'oceano?


SOTTOTITOLO: Dire "mi fido della foto" è una sciocchezza inaudita.

Questo era un articolo che non prevedevo di scrivere.

Non era nei piani.

Capire che i razzi lanciati per mettere satelliti in orbita non sono finti e non ricadono nell'oceano, mi sembrava abbastanza elementare.

Tutti possono capire che, se un oggetto in quota si allontana, questo sembrerà scendere per prospettiva.

Oltretutto, questo è un cavallo di battaglia del terrapiattismo (ahimé, applicato maldestramente dove non va applicato). Possibile che, per i razzi, la famigerata "legge della prospettiva" non valga?

Non mi sembrava, sinceramente, un argomento degno di un articolo.
Ma la situazione è cambiata, quando l'argomento della discussione è diventato questa foto:

Aura Launch Credit & Copyright: Rick Baldridge
Ed è cambiata perché, la questione non era più se il razzo stesse salendo o ricadendo, ma l'approccio con il quale si stava valutando la questione.

Chi sosteneva che il razzo stesse ricadendo, lo faceva in virtù di una presunta evidenza comunicata dalla foto. La foto raccontava la sua verità senza alcuna necessità, da parte di chi la osservava, di fare ulteriori approfondimenti.

Ecco, sulla scorta di questa posizione, la ricerca terrapiattista termina ancor prima di cominciare, a dispetto di tutti gli autoincensamenti sull'essere ricercatori, aperti di mente.  E la "verità" comunicata dalla foto viene esibita come dato acquisito da smentire. Se non viene smentito, allora vuol dire che è vero.

Ma può essere accettabile questo atteggiamento?

L'articolo di oggi si occuperà direttamente della verità nascosta dietro questa foto ma, indirettamente, sarà un  EMBLEMA DELLA FALLACITA' DEL PENSIERO TERRAPIATTISTA e sul fatto che la RICERCA del terrapiattismo non ha mosso nemmeno un passo verso la ricerca della verità.

Prima di cominciare, però, devo porgere i miei più sentiti ringraziamenti a Shedir, che ha collaborato attivamente nella ricerca delle informazioni relative a questa foto, e Rick Baldridge, l'autore dello scatto, che ci ha fornito delle informazioni preziosissime ed insperate.

Bene, fatto il doveroso cappello introduttivo, possiamo partire.

Allora, guardiamo attentamente la foto:



Senza alcuna informazione suppletiva, cosa sappiamo effettivamente?
Dove sta andando il razzo? Si allontana? Si avvicina? Oppure sta semplicemente passando davanti all'osservatore? Sta scendendo? Sta salendo?

Sembrerebbe che il razzo stia passando davanti alla fotocamera. Basta confrontarlo con le immagini dei lanci in copertina. Ma è evidente! Quindi niente allontanamento e niente prospettiva.
Risolto! Il razzo sta cadendo nell'oceano.


L'analisi è completa.  

Ora dobbiamo correre subito a gridare questa verità al mondo e far sapere a quante più persone possibili che quelli della NASA sono dei truffatori che ci ingannano raccontandoci di mettere satelliti in orbita mentre, invece, li fanno ricadere inesorabilmente nell'oceano.

Mettiamo un segno dove si è fermata la ricerca terrapiattista ed a quali conclusioni è pervenuta. 
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Bene, da questo punto in poi, iniziamo la ricerca, quella vera, provando a reperire tutte le informazioni utili per capire, compiutamente, cosa accade in questa foto.

Alcune domande che ci possiamo fare ed alle quali dovremmo dare delle risposte:

- Di che lancio si tratta
- Dove è avvenuto
- Quando è avvenuto
- Qual era lo scopo del lancio
- in che direzione andava il razzo
- Quale traiettoria stava seguendo 
- Chi ha realizzato lo scatto
- Dove si trovava rispetto al lancio
- Quale attrezzatura ha utilizzato e quali tecniche fotografiche

Proviamo a vedere se, rintracciando queste informazioni, perveniamo alla stessa conclusione terrapiattista.  

Mettiamo alla prova la presunta "verità" della foto.

Bene, trascorrendo circa 5 minuti su di un motore di ricerca, si arriva con una certa facilità a questo sito:

https://apod.nasa.gov/apod/ap040722.html
 Il quale ci fornisce già molte risposte alle nostre domande:

Evidenzio i dettagli importanti della spiegazione:

"Explanation: In this alluring time exposure, star trails arc across the night sky above Monterey Bay and the lights of Santa Cruz, California, USA. But since the exposure began around 3:01am PDT on July 15 it also records the long trail of a Delta II rocket lofting NASA's Aura spacecraft into Earth orbit. Watching from a vantage point about 200 miles north of the Vandenberg Air Force Base launch site, photographer Rick Baldridge reports that the trail represents the first five minutes of the rocket's powered flight with the ignition of additional solid fuel strap-on motors visible after liftoff, near the beginning of the track. The rocket trail ends at first stage shutdown. Seen under the rocket's path, the two brightest star trails mark the alpha and beta stars of the high-flying constellation Grus. The Aura spacecraft's goal is a comprehensive study of planet Earth's nurturing atmosphere"

Riporto in italiano queste informazioni:
- lo scatto immortala un lancio di un razzo Delta II avvenuto il 15 luglio del 2004 dalla base aeronatutica militare americana di Vandemberg, in California

- il lancio, avvenuto alle 3:01, ora locale, aveva lo scopo di mettere in orbita un satellite che si chiama AURA

- l'autore dello scatto è il fotografo professionista Rick Baldridge

- Baldridge si trovava a circa 200 miglia a nodr dal sito di lancio, nei pressi di SantaCruz, da una posizione vantaggiosa (quindi da una altura) sulla Montgomery Bay.

-  Lo scatto è una lunga esposizione di 5 minuti che immortala il lancio del razzo fino al rilascio del primo stadio.

- sotto la scia del razzo, sono visibili le tracce di due stelle note: α e β della costellazione della Gru. (sì, anche questa informazione è importante).

Bene, alla luce di queste informazioni, vediamo dove si trova questa base. Facciamo una ricerca su Google Maps:


La base di Vandemberg si strova a ad Ovest Nord-Ovest di Los Angeles.
Però è abbastanza estesa. Come facciamo a capire da dove è partito il lancio?


Proviamo a fare una ricerca sui questo evento specifico. Un lancio di un DELTA II per mettere in orbita un satellite AURA dalla base di VANDEMBERG il 15 LUGLIO del 2004:

https://www.nasa.gov/mission_pages/aura/launch/index.html

Siamo fortunati. Abbiamo trovato un sito che ci indica che il lancio è avvenuto dal COMPLESSO 2, quasi sulla costa.



Adesso proviamo a capire dove poteva trovarsi Baldridge.
La descrizione dice che Baldridge si trovava in una località 200 miglia a nord della base e stava guardando a Sud Sud-Est, poiché puntava la la zona di lancio, con la città di Santa Cruz davanti:


L'orientamento a sud sud-est ce lo conferma la foto stessa grazie allo star trail. 
Se proviamo a tracciare l'andamento della circonferenza dello startrail, noteremo che la posizione, dove le tracce dovrebbero essee orizzontali, si trova sulla destra e fuori dall'immagine.


 Le stelle ci danno un'altra informazione piuttosto utile su questo scatto. Di fatti, da queste è possibile ricavare il campo visivo utilizzato.

Ricordate le stelle α e β?
Bene, la distanza angolare da terra tra queste due stelle è nota ed è pari a 5.877°.
(suggerimento ed informazione fornita dallo stesso Baldridge per rintracciare il campo visivo).



Quindi, abbiamo un campo visivo di circa 30 gradi. Un TELEOBIETTIVO.

Bene, abbiamo collocato la base di lancio ed il punto di scatto ma, a parte QUESTO, non sappiamo praticamente nulla né della direzione in cui sta andando il missile, né della sua traiettoria.

Possiamo fare una cosa per avere una idea della direzione:  
Conoscere l'orbita del satellite AURA.

Grazie alle ricerche fatte da Shedir, abbiamo appurato che il satellite AURA ha un'orbita MOLTO PARTICOLARE. (Devo ammettere che, prima di conoscerla, la mia ricerca stava andando da un'altra parte. INFORMAZIONI PARZIALI).

Il satellite AURA è stato lanciato in Orbita Sincronica con il Sole. (SSO), come si evince dalla pagina di wikipedia.

https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Thor_and_Delta_launches_(2000%E2%80%9309)#2004
Ciò significa che il satellite INSEGUE IL SOLE, muovendosi secondo una direzione nord-sud dal lato ovest e transitando quasi sui poli, come si evince dalla sintesi di HEAVENS-ABOVE:

https://www.heavens-above.com/orbit.aspx?satid=28376&lat=0&lng=0&loc=Unspecified&alt=0&tz=UCT
Dal sito SPACEARCHIVE, invece, sappiamo per certo che, al momento del lancio, il missile è andato decisamente in direzione SUD.

http://www.spacearchive.info/news-2004-05-26-brw.htm
Alla luce delle informazioni acquisite, possiamo


Va bene, abbiamo trovato una traiettoria. Ma questo non ci dice ancora nulla sul fatto che il razzo sta ricadendo in mare o meno, anche se possiamo iniziare a capire che non è assolutamente vero che il razzo sta semplicemente passando davanti alla fotocamera.

Il razzo si sta ALLONTANANDO dal punto di vista e, in questo caso, la prospettiva c'entra eccome.

Ma non ci fermiamo qui. Approfondiamo ulteriormente la ricerca.

Manca la cosa più importante. Il pezzo forte di tutta la questione: la TRAIETTORIA DEL RAZZO.

In un primo momento, la mia idea era quella di ricavare questa traiettoria dal video del lancio, in cui lo speaker fornisce almeno 3 punti  riguardanti la quota e la distanza del missile dalla piattaforma di lancio.

 



Ma è giunto, inaspettatamente, un contributo importantissimo: quello di Rick Baldridge (contattato via email da Shedir), il quale non solo ci ha gentilmente indicato le esatte coordinate e la quota dalla quale ha scattato la foto (37.2229° N,  122.0858° W, Altitude 2,800ft.), ma ci ha fornito le ESATTE COORDINATE DELLA TRAIETTORIA del missile:

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
DELTA-II AURA TRAJECTORY
 
TIME
SEC
AFTER
LIFTOFF         LAT                      LONG            ALT (km)
0.0    34.7556  -120.6214  0.04
5.0    34.7553  -120.6214  0.30
33.1   34.7446  -120.6252  4.08
48.0   34.7217  -120.6332  9.70
65.5   34.6469  -120.6588  18.60
91.0   34.5068  -120.7072  30.50
100.0  34.4118  -120.7385  36.00
106.0  34.3424  -120.7599  39.50
113.0  34.2680  -120.7818  43.00
118.0  34.1949  -120.8018  46.35
125.0  34.0750  -120.8322  51.07
131.0  33.9780  -120.8542  54.80
150.0  33.5697  -120.9395  67.00
168.0  33.1391  -121.0301  77.50
185.0  32.6662  -121.1291  86.50
205.2  32.0286  -121.2594  98.6
219.4  31.4080  -121.3847  107.5
236.0  30.5214  -121.5608  120.00
260.8  28.8361  -121.8869  144.30  Burnout – end of trail on the photograph. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Con queste informazioni possiamo simulare con ottima precisione lo scatto su Google Earth.

Di seguito, vi posto gli script in formato kml da lanciare per vedere il risultato della simulazione.

Ovviamente, dovete avere Google Earth installato.

Prima di fare qualsiasi cosa, cambiate una piccola impostazione su GE:

Andate su Opzioni > Navigazione e scegliete la voce "Non inclinare automaticamente durante lo zoom"
Questo previene scelte automatiche da parte di GE quando la telecamera è molto vicina al terreno.


Bene, adesso passiamo agli script (purtroppo sono due, perché non sono riuscito a rispovere dei conflitti tra le istruzioni che generano la traccia del razzo e quelli che posizionano il punto di vista con lo zoom corretto. Se qualcuno sa come risolvere la cosa, mi farebbe un grande piacere se la postasse nei commenti):

Il primo script serve per generare la traccia del razzo. Lo chiameremo rocket.kml (potete usare qualsiasi editor di testo, basta che, successivamente, cambiate l'estensione da txt in kml)

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<kml xmlns="http://www.opengis.net/kml/2.2">
<Document>
  <name>Traiettoria Lancio AURA.kml</name>
  <Placemark>
    <LineString>
      <tessellate>1</tessellate>
      <altitudeMode>relativeToGround</altitudeMode>
      <coordinates>
        -120.6214,34.7556,40 -120.6214,34.7553,300
        -120.6214,34.7553,300 -120.6252,34.7446,4080
        -120.6252,34.7446,4080 -120.6332,34.7217,9700
        -120.6332,34.7217,9700 -120.6588,34.6469,18600
        -120.6588,34.6469,18600 -120.7072,34.5068,30500
        -120.7072,34.5068,30500 -120.7385,34.4118,36000   
        -120.7385,34.4118,36000 -120.7599,34.3424,39500
        -120.7599,34.3424,39500 -120.7818,34.2680,43000
        -120.7818,34.2680,43000 -120.8018,34.1949,46350
        -120.8018,34.1949,46350 -120.8322,34.0750,51070
        -120.8322,34.0750,51070 -120.8542,33.9780,54800
        -120.8542,33.9780,54800 -120.9395,33.5697,67000
        -120.9395,33.5697,67000 -121.0301,33.1391,77500
        -121.0301,33.1391,77500 -121.1291,32.6662,86500
        -121.1291,32.6662,86500 -121.2594,32.0286,98600
        -121.2594,32.0286,98600 -121.3847,31.4080,107500
        -121.3847,31.4080,107500 -121.5608,30.5214,120000
        -121.5608,30.5214,120000 -121.8869,28.8361,144300
      </coordinates>
    </LineString>
   <Style>
    <LineStyle> 
     <color>#ffffff00</color>
     <width>5</width>
    </LineStyle>
   </Style>
  </Placemark>
 </Document>

</kml>

Lanciando questo primo file, quello che vedrete è questo:

 
Ovvero il razzo che va a Sud Sud-Ovest.
Se ruotate un po' la telecamera, scoprirete che il razzo sta salendo (ma si capiva anche dall'aumento dell'altitudine dei dati):



Il secondo script servea posizionare il punto di vista di Baldridge. Chiameremo il file baldridge.kml:

<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<kml xmlns="http://www.opengis.net/kml/2.2" xmlns:gx="http://www.google.com/kml/ext/2.2" xmlns:kml="http://www.opengis.net/kml/2.2" xmlns:atom="http://www.w3.org/2005/Atom">


<gx:Tour>
    <gx:Playlist>
        <gx:FlyTo>
        <LookAt>
            <gx:horizFov>28</gx:horizFov>
            <longitude>-122.0858</longitude>
            <latitude>37.2229</latitude>
            <altitude>588</altitude>
               <altitudeMode>absolute</altitudeMode>   
              <tilt>90</tilt>
                 <heading>167</heading>
            </LookAt>  
    </gx:FlyTo>
    </gx:Playlist>
</gx:Tour>
</kml>


Quindi, se adesso lanciate anche questo secondo file, scoprirete la simulazione di quello che ha fotografato Baldridge:



Vi sembra famigliare?


Vogliamo provare a sovrapporre la simulazione sulla foto?


Bene, siamo arrivati alla conclusione di questa lunga dimostrazione. Faticosa, ma avvincente.

Ma, la mia domanda, a questo punto, sorge spontanea: quanto si trova distante la ricerca terrapiattista, che abbiamo lasciato dietro quella linea tratteggiata, dalla verità?

Ecco, vi lascio riflettere e spero che questo articolo serva a più di qualche terrapiattista per riconsiderare il proprio atteggiamento.

Con questo, vi saluto e ci rivediamo alla prossima.

R0D4N
 

venerdì 17 agosto 2018

Test del simulatore d'orizzonte


Eccoci alla seconda parte, che completa la precedente in cui abbiamo trovato l'equazione che descrive matematicamente la curva dell'orizzonte.

Ci eravamo lasciati con questa formula matematica:
$$\bbox[5px,border:2px solid red]{m^2x'^2+y'^2\cos^2\beta(m^4-1)+2y'h\cos\beta(1+m^2)=0}$$ dove, noti \(d\) (diametro medio terrestre) e \(q\) (quota del punto di vista), abbiamo:

\(m=\frac{2}{d}\sqrt{q^2+dq}\)

\(h=2q\frac{d+q}{d+2q}\)

\(\beta=\arctan(m)\)

Manca ancora una cosa affinché la curva possa avere un impiego pratico: fino a questo punto non abbiamo ancora introdotto il CAMPO VISIVO, che è quello che definisce quanta parte di questa curva riusciamo a vedere.

Quindi, introduciamo il campo visivo, del quale parlerò in termini fotografici, in maniera da poter poi utilizzare dei parametri ottici di fotocamere note nel simulatore d'orizzonte.

I due elementi essenziali di una fotocamera sono il sensore (il riquadro sensibile alla luce sul quale si forma l'immagine prospettica) e la lente, il cui centro è posto ad una distanza prestabilita dal sensore,chiamata focale. Bene, in base alle dimensioni del sensore ed alla distanza focale della lente è possibile definire il campo visivo attraverso l'angolo di campo, anche chiamato FOV (Field Of View, che significa letteralmente, campo visivo).



Generalmente, si definisce come angolo di campo (FOV), l'angolo delvertice del triangolo isoscele costruito sulla diagonale del sensore ed avente come altezza la focale.



La lunghezza della Diagonale del sensore si trova facilmente applicando il teorema di Pitagora: $$ D_s=\sqrt{L_s^2+H_s^2}$$

Trovata la diagonale, il triangolo che si forma su di essa avente come altezza la lunghezza focale, definisce l'angolo di campo (FOV).
$$FOV=\arctan\left( \frac{D_s}{2f}\right)$$

Oltre all'angolo costruito sulla diagonale, torna utile conoscere anche il \(FOV\) orizzontale e verticale, ottenuti sostituendo alla \(D_s\) nella formula rispettivamente i valori \(L_s\) (larghezza del sensore) ed \(H_s\) (altezza del sensore). $$FOV_o=\arctan\left( \frac{L_s}{2f}\right)$$ $$FOV_v=\arctan\left( \frac{H_s}{2f}\right)$$ Abbiamo capito come definire il campo visivo di una nostra ipotetica fotocamera.

Adesso, però, vogliamo sapere quanta parte di orizzonte riusciamo a vedere. Per fare questo, ci occorre sapere la distanza dell'osservatore dall'orizzonte. Ma questa l'abbiamo già calcolata nell'articolo precedente: $$dist=\frac{h}{\sin(\beta)}$$ Attraverso questa distanza possiamo costruire una piramide simile a quella che si forma all'interno della fotocamera, la cui base è la porzione di scena inquadrata. Possiamo sapere quanto è ampio questo riquadro attraverso delle semplici proporzioni:

$$ L=L_s\frac{dist}{focale}$$ $$ H=H_s\frac{dist}{focale}$$

Abbiamo definito il riquadro che contiene la porzione di curva che siamo in grado di vedere, in base al campo visivo. Ovviamente, essendo variabile la distanza del punto di vista dall'orizzonte, sarà variabile anche la nostra inquadratura.



Adesso, invece di variare le dimensioni del riquadro in base alla distanza dell'orizzonte rispetto al punto di vista, possiamo mantenere il quadro fisso è scalare il sistema di riferimento in modo coerente ai calcoli.

Questa cosa è abbastanza semplice da ottenere in Geogebra: Basta inserire le variabili della larghezza del riquadro come parametri per la dimensione della finestra.



Abbiamo tutto ciò che ci serve per impostare il simulatore d'orizzonte, nel quale sarà possibile scegliere i parametri del sensore della fotocamera e della focale della lente.



Bene, a questo punto il simulatore è, sostanzialmente completo.

Ma è necessario fare ancora due cose molto importanti prima di considerarlo uno strumento valido:

- bisogna fare una riprova della bontà della formula finale. Occorre verificare con un altro metodo se il risultato del simulatore è attendibile.

- bisogna mettere alla prova sul campo il simulatore. Occorre prendere dei video ad alta quota in cui si vede l'orizzonte che fa la curva e che sia stato realizzato con delle lenti non distorsive.

In questo articolo, vediamo di verificare il primo punto. L'utilizzo sul campo del siulatore con verifica della curva dell'orizzonte e, quindi, della curvatura terrestre, avrà un articolo e/o video dedicato.

Ma, come facciamo a verificare se il simulatore sta tirando fuori una curva che ha senso?

L'idea che, mi è venuta è quella di utilizzare un software di grafica 3D e di simulare tridimensionalmente quello che dovrebbe rappresentare il simulatore. (Se qualcuno ha altri sistemi di verifica, mi farebbe piacere utilizzarli per testare il simulatore)

Il software che utilizzerò è Blender, gratuito e realizzato in Python, con delle caratteristiche che sono precise per questa verifica.



L'idea per la verifica è molto semplice. Si realizza una sfera di raggio pari a 6371 (km) e con centro C di coordinate [0,0,-6371] (come eravamo partiti con la circonferenza dell'articolo precedente.



Poi si utilizza una telecamera con caratteristiche di sensore e focale prestabilite (e, in questo, Blender è formidabile perché permette di inserire esattamente i valori per sensore e focale) e lo si fa salire di quota facendolo puntare sempre verso l'orizzonte. Per il test ho utilizzato il sensore di una GoPro3 Black (6.17x 5.44 mm) e la focale (f=4.35mm) di una lente non distorsiva per GoPro.



E qui viene in gioco un altra caratteristica molto interessante di Blender, ovvero la possibilità di programmare in Python lo spostamento e la rotazione della telecamera: Possiamo, in pratica,inserire nelo script la formula per calcolare il coefficiente angolare m e quindi gestire matematicamente spostamento e rotazione della telecamera.

Lo script utilizzato è il seguente.
Questo script va a registrare lo spostamento verticale e rotazione della telecamera in 100 frame partendo da una quota di 20 km incrementata con uno step di 20 km per frame fino ad arrivare, quindi, a 2000 km. La scelta dello step e dei limiti è del tutto arbitrario.



La prossima sequenza mostra il funzionamento dello script su di una vista laterale,



mentre in questa sequenza si vede ciò che riprende la telecamera mentre sale e ruota per puntare l'orizzonte.



Non ci resta da fare altro che far "simulare al simulatore" la stessa situazione, ovvero partendo da una quota di 20 km, salendo con uno step di 20 km fino a 2000 km, utilizzando gli stessi parametri di sensore e focale.

Questo è il risultato:



Non ci resta che sovrapporre quanto registrato dalla telecamera di Blender ed il risultato del simulatore. La sovrapposizione è perfetta.



Direi che, per quanto riguarda il funzionamento matematico, il simulatore funzioni correttamente. Vedrò di metterlo a disposizione nei prossimi giorni in modo che chiunque possa testarlo/utilizzarlo e, eventualmente, riportare qualcosa che non funziona o proporre qualche miglioramento.

Anche per questa volta è tutto.

Ci vediamo a prestissimo.

Oltre che alla pubblicazione del simulatore, è quasi pronta una dimostrazione molto interessante sui razzi che, secondo i terrapiattisti, finirebbero in mare invece che in orbita. Stay tuned. R0D4N