Dove ha inizio l'illusione...

Da qualche tempo va diffondendosi la bizzarra teoria secondo la quale la Terra non sarebbe uno sferoide in rotazione su se stesso ed orbitante attorno al sole, bensì un disco piatto ed immobile, coperto da una cupola di materiale ignoto. Il centro di questo disco sarebbe occupato dall'artico, mentre l'antartico rappresenterebbe uno smisurato anello di ghiaccio che ha la funzione di contenere le acque degli oceani.

Coloro che credono in questa teoria, i flat-earthers, sostengono che l'intera popolazione mondiale sia da sempre indottrinata da una elìte imperante che ci manipola attraverso le scuole, i mass media e, in special modo, la NASA che avrebbe il ruolo chiave di produrre finte missioni spaziali e finte immagini dello spazio. La Terra sferica sarebbe un inganno propinatoci fin da piccoli per non consentirci di conoscere la verità. Per corroborare il loro credo e per fare proseliti, da qualche tempo i flat-earthers stanno inondando internet di materiale multimediale che proverebbe, secondo quanto sostengono, la Terra piatta. Nonostante queste presunte prove siano campate in aria, riescono comunque a confondere ed a fare presa su molte persone che, per le ragioni più disparate, non sono equipaggiate con sufficienti conoscienze logico-matematiche utili a smascherare la truffa.

Sono convinto che nel movimento dei flat-earthers ci siano molte persone genuinamente convinte che la Terra sia piatta, ma risulta abbastanza evindente che a capo di questa faccenda ci sia qualcuno che ci sta lucrando.

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domenica 12 marzo 2017

Geocentrismo



Quando ci si trova in rete a visionare il materiale flat-earther, spesso capita di notare che alcune argomentazioni proposte per supportare la Terra piatta fanno riferimento alla teoria del GEOCENTRISMO. 

Con ogni probabilità, questo accade perchè entrambe le teorie, il terrapiattismo ed il geocentrismo , negli ultimi secoli sono variamente accettate e promosse da personaggi legati al mondo dei gruppi religiosi fondamentalisti cristiani che credono nel Creazionismo e che la Terra sia il centro dell’universo. 

Peccato che le due teorie, oltre ad essere entrambe errate, non sono nemmeno in alcun modo compatibili, ed ogni volta che un flatearther menziona il Geocentrismo per supportare le sue idee, smentisce se stesso inesorabilmente. 

Ma, andiamo con ordine e cerchiamo di capire cos’è il Geocentrismo, come ha origine, in che modo si è evoluto e chi lo promuove oggi. Analizzeremo anche cosa non funziona in questa teoria e, da non trascurare, perchè i terrapiattisti non possono usare il geocentrismo per avallare il loro modello. 

Il Geocentrismo è una particolare visione cosmologica basata sull'idea che la Terra, sferica, sia immobile ed al il centro del cosmo e che tutti gli altri corpi celesti (sole, luna, pianeti e stelle) le ruotino intorno.

È utile, prima di approfondire l'analisi delle teorie stesse dei geocentristi contemporanei, dare qualche nozione storica sull'argomento.

Il geocentrismo non è certo una teoria recente. Già nell'antichità greca la maggior parte dei filosofi, con alcune eccezioni (Aristarco di Samo e Seleuco di Seleucia) sostenevano un modello geocentrista.

Tra i maggiori sostenitori del geocentrismo troviamo il filosofo e matematico greco Aristotele, il quale fu anche uno dei primi a chiarificare la natura sferica della Terra grazie alle sue osservazioni.

Ma la figura fondamentale dell'antichità per quel che riguarda il geocentrismo è senza ombra di dubbio Claudio Tolomeo, astrologo/astronomo nato ad Alessandria d'Egitto intorno all'anno 100. Rifacendosi alla versione aristotelica, egli pubblicò la sua visione cosmologica geocentrista in un libro, l'Almegisto, che verrà ripresa ed adottata come modello di riferimento negli anni a seguire per tutto il medioevo ed il rinascimento.


Mentre Aristotele ipotizzava le orbite dei pianeti lungo delle circonferenze sferiche perfette e concentriche intorno alla Terra, nel modello tolemaico, lo schema è imperfetto e le orbite non sono concentriche, pur restando la Terra al centro dell'universo. Secondo Tolomeo le orbite dei pianeti (epicicli) erano circolari ma non concentriche e si muovono lungo un'altra circonferenza circolare deferente intorno alla Terra.



Il modello tolemaico ebbe talmente successo da essere adottato dalla Chiesa fin dai primordi, anche perchè si poneva in perfetta sintonia con l'interpretazione teologica della bibbia dell'epoca.

Bisogna sottolineare che questo modello non è che convincesse proprio tutti gli studiosi, perchè la farraginosità nel movimento dei pianeti del planisfero di Tolomeo era piuttosto evidente. Nel 1573, l'astronomo danese Tycho Brahe, maestro di Kepler (uno dei principali fautori della teoria eliocentrica), presentò una revisione di questo modello che possiamo considerare il passaggio soft tra geocentrismo ed eliocentrismo.

 Il suo modello è, di fatto, identico a quello eliocentrico, con la sola differenza che Thycho mantiene la Terra al centro.



Come potete intuire dal video del modello Tychoniano, il passaggio successivo all'eliocentrismo è del tutto ovvio.

La teoria geocentrica, in ogni modo, resistette anche grazie al ruolo teologico che aveva assunto, poiché il geocentrismo di aristotele era diventato parte di una sorta di "cosmografia religiosa" popolare al tempo, che ritroviamo anche nella Divina Commedia; inoltre i commentari biblici dell'epoca tipicamente facevano riferimento espressamente al modello geocentrico nel commentare brani come quello di Giosuè capitolo 10 nel quale si legge il famoso "Fermati, O Sole".
In ogni modo, con i nuovi studi astronomici di fine XIV secolo, la capitolazione del geocentrismo era inesorabile.
Quando Galileo Galilei criticò il modello geocentrico nel suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo in favore della nuova visione del sistema planetario, incorse in una condanna da parte del tribunale dell'Inquisizione e fu costretto ad abiurare il suo lavoro.

Tempo dopo, l'eliocentrismo fu unanimemente accettato in ambito scientifico, principalmente grazie all'opera dell'astronomo e matematico Johannes von Kepler. Per secoli, dunque, il geocentrismo fu abbandonato completamente dal momento che venne dimostrata la sua inesattezza.

 Ma come mai, nel XXI secolo, ci troviamo ancora a parlare di Geocentrismo?
Come accennato all'inizio, questa teoria viene recuperata dal dimenticatoio da vari personaggi (soprattutto al di fuori del mondo scientifico) provenienti da gruppi religiosi.

Il primissimo sostenitore della centralità astronomica della Terra nel novecento sembra essere stato Walter van der Kamp, che già nel 1967 fece circolare uno scritto dal titolo “The Heart of the matter” a cui si aggiunse poi il trattato “De Labore Solis”, in difesa del geocentrismo.
Eccezion fatta per questo caso isolato, il Geocentrismo contemporaneo ha visto una diffusione tra personaggi aventi una qualche visibilità solo a partire dagli anni settanta. Bisogna notare che la maggior parte dei suoi difensori negli ultimi decenni sono stati cristiani, sia cattolici che protestanti. 

Da parte cattolica, tra i primi promotori contemporanei del geocentrismo si possono citare Solange Hertz e Paula Haigh. Nel 2003 la Hertz riuscì perfino a publicare un articolo in difesa del geocentrismo sulla rivista di ispirazione lefebvriana The Remnant. Tuttavia sia la Hertz che la Haigh furono più interessate a difendere il geocentrismo come posizione teologica che come fatto scientifico, e non sono citate spesso dai geocentrsti più recenti. 

Foto di Gerardus Bouw
Per la parte protestante non si può non citare Gerardus Bouw, eccezionale e rarissimo esempio di geocentrista contemporaneo addottoratosi in astronomia.

Il suo nome è legato alla Association for Biblical Astronomy, una associazione di geocentristi fondata dal già citato van der Kamp e precedentemente nota come Tychonian Society, che fino al 2014 produceva anche una rivista trimestrale dal nome The Biblical Astronomer (precedentemente The bulletin of the Tychonian Society) del quale sono usciti oltre 140 numeri; bisogna notare, però, che la maggior parte degli articoli comparsi in esso non contengono argomenti a favore del geocentrismo ma generiche difese del “creazionismo della terra giovane” o brevi articoli di astronomia di carattere discorsivo e divulgativo.

Già nel 1978, Bouw organizzò assieme a tale James Hanson, professore di scienze informatiche alla Cleveland State University, la prima conferenza sul geocentrismo dell'età contemporanea, sempre alla Cleveland State University. 
Si tratta della prima ma non dell'ultima conferenza del genere. Ad esempio, il 6 novembre 2010, a South Bend, California, si è tenuta la First (e fino ad oggi ultima) Annual Catholic Conference on Geocentrism, che ha visto tra i propri relatori il già citato Gerardus Bouw e, da parte cattolica, Robert Sungenis, il quale, dopo una carriera di lotta apologetica al protestantesimo, si è negli ultimi anni dedicato sostanzialmente a tempo pieno a sostenere il geocentrismo, tanto da aver prodotto un film documentario dal titolo The Principle (che ha raggiunto circa 90000 di dollari di incassi) in difesa di tale teoria. 
Per tornare alla conferenza, è possibile leggerne un riassunto critico scritto da una persona che vi ha assistito a questo link: http://toddcwood.blogspot.it/2010/11/hanging-out-with-geocentrists-part-1.html



Foto di Robert Sungenis














Dopo aver preso in considerazione questi nomi può sembrare che i sostenitori del geocentrismo siano esclusivamente statunitensi. Esiste comunque almeno un esempio di associazione geocentrista con sede in Europa, ovvero il Cercle Scientifique et Historique  che si rifà alle idee di tale Fernand Crombette, sostenitore di teorie eccentriche anche in ambito archeologico. 

Bisogna notare che così come i più convinti e famosi assertori del geocentrismo dell'età contemporanea sono praticamente tutti cristiani, lo sono anche i suoi più ferventi oppositori. Due esempi su tutti sono: 

- David Palm, che da anni porta aventi il sito GeocentrismDebunked.org contenente dozzine di articoli di critica al geocentrismo sia dal punto di vista scientifico che dal punto di vista teologico.

- Karl Keating, autore del libro The New Geocentrists che contiene, tra le altre cose, un'ottima sintesi della storia del geocentrismo contemporaneo ed è stata una delle fonti più utili per la stesura di questo articolo. 



Palm e Keating, esattamente come Sungenis, si sono dedicati e si dedicano ancora a fare apologetica in risposta al protestantesimo. Keating, inoltre, è laureato in matematica, e all'università ha avuto modo di studiare, tra le altre cose, anche meccanica celeste. 

Vi sono numerosi altri esempi di personaggi che si sono impegnati, anche se non in maniera continuata, a confutare questa pseudoscienza, come Robert C. Newman, PhD in astrofisica, poi docente al Biblical Theological Seminary, e autore degli articoli Geocentrism: Was Galileo Wrong?  e Evangelicals and Crackpot Science nel quale prende in considerazione anche altre teorie pseudoscientifiche, come la tesi che vorrebbe che l'universo sia di molti ordini di grandezza più piccolo di quanto afferma la scienza moderna. 

È interessante notare che si trovano convinti avversari del geocentrismo anche tra i creazionisti della terra giovane, come Danny Faulkner, autore dell'articolo Geocentrism and Creation

Fin qui, abbiamo fatto un'ampia carrellata storica sul geocentrismo, su chi sono i principali promotori contemporanei ed i loro detrattori.

Ma, cosa credono esattamente i geocentristi contemporanei? 

Per dare una trattazione aggiornata e confutazione rigorosa del geocentrismo bisogna conoscere in dettaglio come si configura il suo modello astronomico e come cerca di evitare le difficoltà più evidenti. La maggior parte dei geocentristi crede alle seguenti tesi:

- La Terra è sì sferica, ma completamente immobile. I movimenti del sole e dei pianeti si spiegherebbero con un sistema “neo-tychoniano” per il quale il sole girerebbe attorno alla Terra una volta ogni ventiquattro ore e tutti gli altri pianeti girano attorno al sole. L'intero universo si muoverebbe inoltre solidale con il sole: questo per spiegare, oltre al moto apparente delle stelle durante il giorno, anche la parallasse stellare (argomento di cui abbiamo già parlato in un altro articolo) .

 - La Terra è al centro esatto dell'universo, oltre che del sistema planetario. Il suo essere al centro dell'universo, anzi, nel baricentro dello stesso spiegherebbe come essa possa restare immobile  

- Esiste un fluido detto ETERE che permea lo spazio e trascina l'universo nella sua rotazione giornaliera attorno alla Terra.

Una volta considerate delle tesi simili, chiunque abbia studiato anche solo un minimo di astronomia si domanderebbe quali mai possano essere gli argomenti per supportare una teoria del genere.
A ben vedere, gli sforzi dei geocentristi si dirigono più che altro nella direzione di cercare di dimostrare la possibilità della loro tesi, mentre gli argomenti positivi in tale direzione si sentono più raramente.

Sostanzialmente, l'unico argomento positivo nella direzione del geocentrismo parte da una originale interpretazione dell'esperimento di Michaelson-Morley. Con ogni probabilità,  fu proprio tale interpretazione a risvegliare il pensiero geocentrista, messo al bando per poco più di un secolo.

Per capire di che cosa stiamo parlando servirà una breve digressione.
Durante il XVIII secolo, dato ormai per assodato il modello eliocentrico, si riteneva comunque che lo spazio fosse formato da una sostanza invisibile a cui i fisici davano il nome di etere e che ogni corpo in movimento nell'universo producesse un vento d'etere che doveva muoversi alla stessa velocità del corpo in movimento e con direzione opposta. Questo perchè non si riteneva possibile che la luce si potesse propagare nel vuoto. Qualsiasi cosa immersa nell'etere sarebbe stata influenzata dal vento, compresa la luce.

Nel 1887, Albert Michaelson e Edward Morley realizzarono un esperimento che aveva lo scopo di misurare la velocità della luce e, al tempo stesso, dimostrare l'esistenza del vento d'etere. L'esperimento si basava su uno strumento chiamato interferometro (successivamente denominato, interferometro di Michaelson). 

Per chi non conosce l'argomento, consigliamo la visione di questo video youtube che spiega molto bene il ragionamento soggiacente all'esperimento ed il funzionamento dell'interferometro:



Da questo esperimento, Michaelson e Morley si attendevano di osservare una diversa velocità della luce nelle varie direzioni; Guardando all'interno dell'interferometro, si sarebbero dovute vedere delle frange di interferenza, ma l'esperimento mancò di rilevare qualsiasi variazione nei tempi di percorrenza dei raggi all'interno dell'interferometro, e quindi qualsiasi spostamento all'interno dell'etere.

Da questo risultato si potevano trarre diverse conclusioni:

- la Terra è ferma rispetto all'etere
- Il braccio dell'interferometro nella direzione del moto dell'etere si accorcia (contrazione di FitzGerald)
- non esiste nessun etere e la velocità della luce è la medesima in tutte le direzioni


I geocentristi contemporanei scelsero ovviamente, la prima conclusione, quella semplicistica, iniziando ad utilizzare l'esperimento di Michaelson e Morley come una prova dell'immobilità della Terra.

La terza conclusione, invece, è quella storicamente assunta da Einstein, e che lo portò a formulare la sua Teoria della Relatività.

Ovviamente, la semplice assunzione di una propagazione costante della luce nel vuoto si porta dietro una grande quantità di implicazioni che sono state sviluppate nella complessa teoria einsteniana, le cui previsioni sono state confermate negli ultimi decenni da una grandissima quantità di evidenze empiriche che vanno da esperimenti su orologi atomici alla recente scoperta delle onde gravitazionali, come si può notare anche solo dalle ampie pagine wikipedia a rigurado:
https://en.wikipedia.org/wiki/Tests_of_special_relativity
https://en.wikipedia.org/wiki/Tests_of_general_relativity

Questo è utile anche a capire che una teoria scientifica, come la relatività einsteniana, non è una semplice fantasia che incontra i gusti e le tendenze del consesso scientifico internazionale, ma deve avere non solo dei costrutti logico-matematici corretti, ma anche delle evidenze sperimentali riscontrabili. 
 
Tornando al Geocentrismo, dire che una premessa è falsa, una volta che le sue molte peculiari conseguenze (che sarebbero false nella fisica classica) si dimostrano essere vere, è una posizione sostanzialmente insostenibile.
Né serve a qualcosa polemizzare sulla interpretazione della teoria della Relatività, come fa il già citato Robert Sungenis a pagine 5 e 6 di questo articolo nel quale se la prende con il “tessuto” dello spazio-tempo e con l'interpretazione geometrica della gravità che è tipica della Relatività Generale, perché molti fisici vedono tale interpretazione geometrica come innecessaria, ed esistono anche studi storici secondo i quali lo stesso Einstein non si sarebbe preoccupato di geometrizzare la propria teoria, come ad esempio questo articolo dello storico della scienza Dennis Lehmkuhl.

Nello stesso documento, Sungenis ammette la realtà dei molti fenomeni sperimentalmente verificati e previsti dalla teoria della Relatività, salvo pretendere che si spieghino tutti in un qualche altro imprecisato modo piuttosto che con l'assunzione che la velocità della luce sia indipendente dall'osservatore, che li necessita tutti.

Senza entrare nei dettagli della teoria, quanto detto fin ora dovrebbe bastare a capire che l'assunzione della indipendenza della velocità della luce dall'osservatore è come minimo fortemente avvalorata dalla semplicità teoretica che permette.

Questa proprietà della luce è già sufficiente a rendere inutile l'interpretazione geocentrista dell'esperimento di Michaelson-Morley, quindi l'unico argomento positivo a favore del geocentrismo viene a cadere. La lista degli argomenti che confutano il geocentrismo è troppo lunga per essere riportata qui in maniera completa, perciò ci concentreremo sugli argomenti ai quali pare che i geocentristi non siano in grado di dare risposte neanche apparentemente coerenti:

1.  L'appiattimento dell'universo

Se davvero l'intero universo stesso ruotando alla velocità di un giro al giorno dovrebbe rapidamente appiattirsi similmente a come avviene per le galassie. Questo è un semplice fenomeno che risulta inevitabile quando si considerano le equazioni che descrivono l'attrazione di gravità e il moto rotazionale di un oggetto tridimensionale. 

2. La viscosità dell'inesistente etere 

Se davvero l'intero universo fosse immerso in un “etere” sufficientemente viscoso da trascinare gli astri attorno alla terra, l'attrito tra l'etere e la terra dovrebbe rapidamente mettere in rotazione quest'ultima, facendo svanire la rotazione relativa. 
Sempre Sungenis tenta di rispondere a questo argomento a pagine 152-154 di un suo lunghissimo articolo in risposta al libro di Karl Keating . Tuttavia il fenomeno-esempio che viene presentato nella risposta non è in nessun modo analogo 
3. La precessione assiale 

I moti della Terra sono più complessi di quello che si potrebbe pensare. Oltre al moto di rotazione ed a quello di rivoluzione, il nostro pianeta compie un moto di rotazione del proprio asse attorno ad un altro asse (come una trottola che ha perso velocità, per intenderci) della durata di circa 26000 anni detto precessione degli equinozi

Ciclo di precessione di 26000 anni (rappresentazione non in scala). Polaris è l'attuale stella polare ma, a causa della precessione, in circa 8000 anni verrà sostituita dalla brillante Deneb ed in 12000 anni da Vega.

Ora, questo fenomeno complica ulteriormente lo scenario geocentrista, perché rappresenta un terzo moto di difficile spiegazione per chi crede che la terra sia immobile, in aggiunta alla rotazione della terra (che i geocentristi spiegano come rotazione giornaliera dell'universo) ed al variare della sua inclinazione rispetto al sole a seconda delle stagioni (che i geocentristi spiegano come oscillazione annua dell'universo). La precessione degli equinozi viene probabilmente spiegata dai geocentristi (ammesso che questi si siano mai posti il problema) come l'ennesimo movimento dell'intero universo attorno ad una terra immobile; tuttavia ci sono dei problemi con questa risposta. 

Noi non sappiamo soltanto che la precessione esiste, ma sappiamo anche qual è la sua causa: l'attrazione gravitazionale della luna. 

L'attrazione gravitazionale tra Terra e luna è nota con sufficiente precisione da permettere di dimostrare che essa è la causa della precessione degli equinozi. 

Tuttavia, questa spiegazione non è “simmetrica”. Dire che la luna esercita una attrazione sulla Terra tale da causare la precessione non è equivalente a dire che l'intero universo oscilla; in particolare, l'attrazione della luna non potrebbe mai e poi mai spiegare un simile fenomeno. 

Quindi il geocentrista, per salvare la sua teoria ed affermare che anche in questo caso sia l'universo ad oscillare dovrebbe: 

1) Affermare che, in realtà, la luna non abbia sulla Terra quegli effetti che sappiamo dovrebbe avere alla luce della gravità. Chissà poi cosa dovrebbe prevenire tutto ciò. 

2) Trovare una possibile causa del supposto moto 26000-ennale dell'intero universo (oltre che della sua supposta oscillazione annuale), che come abbiamo detto dovrebbe essere diversa dalla attrazione gravitazionale della luna. 

3) Spiegare la curiosa coincidenza per la quale il moto di precessione ha esattamente la durata e le caratteristiche che ci si aspetterebbe se la sua causa fosse l'attrazione della luna sulla Terra. Si tratta di spiegazioni che sembra praticamente impossibile anche solo immaginare. 

Naturalmente tutto questo pone problemi solo per un geocentrista “assoluto”, che non voglia ammettere neanche il più piccolo movimento periodico da parte del globo terrestre; ma purtroppo è probabile che questo possa dirsi di molti teorici del geocentrismo, che sembrano interessati a sostenere l'assoluta immobilità della Terra non meno di quanto lo sono a sostenere la sua centralità. 


4. Satelliti geostazionari
Abbiamo tenuto il meglio per ultimo. La questione dei satelliti geostazionari è una sulla quale personaggi come Sungenis hanno dimostrato la propria ignoranza delle più basilari leggi della fisica azzardando spiegazioni palesemente insensate. 

Il punto è questo: esistono dei satelliti detti geostazionari, che compiono un orbita attorno alla Terra del raggio di 42168 chilometri (35790 chilometri di quota da Terra) e che hanno la proprietà di compiere una rivoluzione attorno alla terra in esattamente 23 ore, 56 minuti e 4 secondi, ovvero il tempo che impiega la terra a compiere una rotazione su se stessa. 

A motivo di questa sincornia, il satellite geostazionario appare, appunto, stazionario sopra ad un particolare punto della superficie terrestre.



Tuttavia, se la Terra fosse immobile, cioè non ruotasse, la stessa esistenza dei satelliti geostazionari sarebbe impossibile. 

Infatti questi satelliti non precipitano sulla Terra proprio perché alla quota di 35790 chilometri (e solo a quella quota) la forza centrifuga che ottengono rivolvendo giornalmente attorno alla Terra è tale da controbilanciare esattamente l'attrazione gravitazionale terrestre che subiscono a tale quota. 

I debunkers del geocentrismo (a differenza dei geocentristi stessi) sono ben consapevoli della particolare potenza di questo argomento: 

Karl Keating dedica un intero capitolo del suo libro a tale argomento, e mostra come Sungenis, oltre a confondere i satelliti geostazionari con i satelliti GPS (in realtà nessun geostazionario è GPS e nessun GPS è geostazionario) mostri di non conoscere la meccanica newtoniana. 
Sungenis afferma infatti che l'esistenza dei satelliti geostazionari si possa spiegare con l'attrazione delle stelle lontane sui satelliti. In realtà tutto ciò è impossibile per un semplice motivo: 

Tale teorema afferma che: 

1. un guscio sferico di massa M, avente densità uniforme, esercita su una particella esterna una forza gravitazionale pari a quella di una particella puntiforme di massa M posta nel suo centro; 

2. la forza gravitazionale esercitata da un guscio sferico avente densità uniforme su una particella posta al suo interno è nulla. 

A noi interessa soltanto la parte numero 2. 
Il punto è che essendo la distribuzione delle stelle omogenea, essa può essere rappresentata come un fascio di gusci concentrici a densità uniforme attorno alla terra. 

Ma allora questo significa che la forza gravitazionale risultante sul satellite, esercitata dalle stelle è 0, e quindi non c'è niente a contrastare l'attrazione gravitazionale della terra. Perciò il satellite dovrebbe precipitare comunque. 
Infine, anche se non valesse il teorema del guscio che taglia la testa al toro, non si potrebbe fare a meno di notare che sarebbe una coincidenza davvero sorprendente se la distanza a cui l'attrazione delle stelle bilancia quella della terra fosse esattamente la stessa a cui ci si aspetta che la forza centrifuga controbilanci l'attrazione gravitazionale della terra. 

Si può notare un tutto questo una somiglianza tra la dialettica terrapiattista e quella geocentrista (pur con le dovute distinzioni), ovvero la grave mancanza di ragionamenti di carattere quantitativo: dove le cose “si mettono male” meglio restare sul vago, meglio evitare in numeri e le equazioni e restare su un piano puramente qualitativo. 

La cosa più interessante è che nonostante la dettagliata argomentazione di Keating, Sungenis ha risposto a tale argomentazione in un suo lunghissimo articolo di risposta al libro di Keating dimostrando di non aver capito l'argomentazione. Infatti, a pagina 25 del suo già citato articolo di risposta controbatte ripetendo con parole diverse l'argomento “dell'attrazione stellare”, senza provare neanche a replicare alla confutazione, e senza dire nulla sul teorema del guscio, esplicitamente nominato ed enunciato da Keating. 

Quanto detto finora dimostra l'esistenza del moto di rotazione della Terra attorno al suo asse. 

Per quanto riguarda il moto di rivoluzione, possiamo pensare di dimostrarlo attraverso la parallasse; certo, il geocentrista potrebbe rispondere con l'idea che l'intero universo si muova solidale con il sole e che quest'ultimo ruoti attorno alla Terra, ma si nota subito che questa è come minimo una ipotesi gratuita che diventa in quanto tale terribilmente improbabile: naturalmente è teoreticamente molto più semplice che la terra si muova annualmente come gravità vorrebbe piuttosto che l'intero universo si muova solidale con una particolare stella. Infine, come già accennato, per spiegare il variare dell'inclinazione del'asse terrestre rispetto al sole al variare delle stagioni sono costretti a postulare un oscillazione annuale dell'universo. 

A questo si può rispondere semplicemente che è difficile vedere come una simile oscillazione periodica dell'intero universo non rappresenti una violazione della conservazione della quantità di moto e quindi delle leggi della fisica. 



Dopo aver sviscerato il Geocentrismo sia dal punto di vista storico che dal punto di vista scientifico sottolineandone la marchiana fallacità, come può un terrapiattista parlare di Geocentrismo per supportare le sue convinzioni?

Vi lasciamo con questa domanda, accompagnandola con la tabella dei punti che segnano la totale incompatibilità tra le due "teorie":
  

Terra Piatta                                                         
Geocentrismo                                                     
La Terra è piatta
La Terra è sferica
Il sole e la luna sono sfere relativamente piccole che ruotano sulla Terra piatta illuminandola. Il sole non è una stella, mentre la natura della luna è ancora dibattuta, tra l’essere un ologramma o una fonte luminosa assestante.
Il sole e la luna sono corpi celesti che girano attorno alla Terra sferica seguendo delle orbite perfettamente circolari. Dimensioni e distanze di sole e luna non differiscono dal modello eliocentrico
I pianeti non esistono. Sono ologrammi.
I pianeti sono reali. Secondo il modello ibrido Tychoniano, i pianeti ruotano attorno al sole che, a sua volta, ruota attorno alla Terra.
Sulla Terra piatta c’è una cupola che la protegge dal vuoto. (non si capisce come i FE possano essere a conoscenza del vuoto oltre la cupola, dal momento che nessuno l’avrebbe mai oltrepassata). I TP usano l’esperimento di Michaelson-Morley con il quale i geocentristi vogliono dimostrare l’etere luminifero. Peccato che ai terrapiattisti non serva, dal momento che le loro fonti luminose sono sotto la cupola.
Non esiste nessuna cupola. Lo spazio cosmico è pieno di etere luminifero che serve alla propagazione interplanetaria della luce e che trascina gli astri nel loro moto di rivoluzione attorno alla Terra.
Le stelle non esistono. Sono ologrammi.
Le stelle esistono e si muovono tutte solidali con il sole, che ruota attorno alla  Terra.
I satelliti non esistono.
I satelliti esistono. Ma la teoria non spiega come funzionano quelli geostazionari, che necessitano della rotazione terrestre per funzionare.
La gravità non esiste, esiste la legge di densità

La gravità esiste, ma ci sono degli errori di valutazione sulle masse, perchè la Terra sarebbe il pianeta con più massa. Con un altro argomento, si sostiene che le orbite gravitazionalifunzionano proprio perchè la Terra si trova al centro dell’universo. Come nel caso terrapiattista, c’è un totale rigetto della relatività einsteniana.
Non esiste alcun universo
Secondo la maggior parte dei geocentristi, l'universo ha effettivamente le dimensioni attribuitegli dall'astronomia moderna.



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 Autore dell'articolo: PinkHouse





2 commenti:

  1. Ho creato un modello 3D in scala 1:100 - e renderizzato un video che dimostra che la curvatura è visibile a 30 kM dal livello del mare. E che molti video della terra hanno una curvatura verosimile.
    https://youtu.be/kSjGoF8FLyk

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    1. Eccellente simulazione, Michele.
      In giornata vedo di metterla tra i video consigliati di questo blog.

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